Il metodo Renzi: minacciare

Il premier vuole subito leggi per diritti civili e cittadinanza facile. Convoca Alfano: o con me o contro

Il metodo Renzi: minacciare

Benvenuti nel califfato di Matteo. Quella di Renzi è la deriva politica e caratteriale di chi si sente onnipotente. Non ci sono più patti, alleati, regole, punti d'incontro. C'è solo una legge: qui si fa come dico io. Chi non sta alle sue regole è un avversario da asfaltare. Negli ultimi mesi deve aver letto su wikipedia il riassunto apocrifo del Principe di Machiavelli. O, ancora più probabile, dopo aver visto la serie tv sui Borgia, si è immedesimato con Cesare, detto il Valentino. Fatto sta che il suo atteggiamento sta mandando in crisi i suoi alleati di governo, prima di tutto Alfano. Ieri c'è stato un incontro tra i due che ha ancora una volta ha chiarito i rapporti di forza. Il premier ha messo sul tavolo i disegni di legge sulle unioni civili e sulla cittadinanza che sembrano avere come scopo primario di testare la pazienza dei ministri e parlamentari Ncd. Come a dire: vediamo fino a che punto siete disposti a rinnegare la vostra politica pur di restare attaccati alle poltrone di questo governo. È la prova di fedeltà che i capi autoritari chiedono ai loro complici titubanti. Farà la stessa cosa con la recalcitrante minoranza del Pd sul Jobs Act. O con me o contro di me. Non ci sono vie di mezzo e neppure dialogo.

Renzi detesta che qualcuno lo metta in discussione: al di là delle alzate di spalle non ha preso bene per niente la rottura del patto del Nazareno. Berlusconi si è riavvicinato all'altro Matteo, quello leghista. Ha capito che non si possono fare le riforme a senso unico. Ha dovuto rinunciare a costruire, come si fa nei Paesi di lunga tradizione democratica, una nuova architettura istituzionale. Non da nemici, ma da avversari che decidono insieme le regole del gioco, per poi tornare a sfidarsi, ognuno portando avanti le proprie idee. Renzi una volta tanto ha detto la verità: preferisce fare da solo. Peccato che non sia il massimo quando di parla di leggi elettorali e modifiche della Costituzione. Non contento minaccia vendetta.

Con il ddl anti corruzione, che lascia ai pm l'arbitrio di indagare senza denuncia per falso in bilancio, Matteo pensa magari di punire Berlusconi, ma non si accorge invece di regalare un potere eccezionale alle procure e di colpire soprattutto i piccoli imprenditori, molti dei quali lo hanno anche votato.

È il metodo Renzi: chi non sta al suo gioco si deve aspettare la vendetta. Purtroppo per lui non sono tutti Alfano.

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