Un'intervista che rischiava di guardare al passato, considerando quanto accaduto: le dimissioni di Gennaro Sangiuliano da ministro della Cultura hanno cambiato il quadro. Maria Rosaria Boccia si siede negli studi di La7, intervistata da Marianna Aprile e da Luca Telese. Il programma è «In Onda». La ex collaboratrice del ministro sostiene di non essere «contenta» del passo indietro di Sangiuliano. «Si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire», osserva. E poi distribuisce complimenti: «Lui meritava quel posto», insiste. E ancora: «Mi dispiace tantissimo perché lui si meritava quella carica e la svolgeva in maniera egregia». «È una persona competente», annota. Qualità - com'è noto - riconosciute da molti, anche da alcuni esponenti di spicco dell'opposizione. La rete La7, nel corso del pomeriggio di ieri, ha confermato dunque la messa in onda dell'intervista, sulla quale circolava qualche dubbio.
Del resto la scelta di Sangiuliano poneva la parola «fine» sulla valenza politica del caso. Almeno su quella. Ma poi magari si parlerà dei possibili «interessi diversi» citati da Sangiuliano nella sua missiva. Quelli che potrebbero aver lavorato a questo caso.
Boccia parla, dunque. Appare sicura. E fra l'altro dichiara di aver votato per Giorgia Meloni: «La stimo e la apprezzo, secondo me è una donna in gamba». In questi giorni, in molti si sono domandati se avesse o no delle simpatie o delle appartenenze politiche. Qualcuno ha anche avanzato l'ipotesi che fosse legata agli ambienti campani del Movimento 5 Stelle. Quelli che risalivano alla leadership di Luigi Di Maio. Altri accostano il nome a ambienti moderati di centrodestra.
Davanti ai telespettatori, lei chiede «le scuse dall'uomo». «Mi ha messo lui in pubblica piazza, io non ero né un personaggio politico né un personaggio dello spettacolo. Fino a pochi giorni fa non mi conosceva nessuno». Anche perché «la mia vita era fantastica», mentre adesso «non è proprio semplice». In un secondo spezzone dell'intervista, la donna prova a smentire le ricostruzioni che intravedono un disegno nelle sue azioni. «Se il ministro avesse detto la verità dal primo momento non sarei qui», aggiunge. «Io ho solo rettificato quando detto dal ministro. Non sono una spia, non spiavo il ministro. Io lavoravo con il ministro». Rivela di aver sentito Sangiuliano «fino all'altro-ieri sera». Ed esclude di avere spin doctor o comunicatori a disposizione. Sorride, allude. E ancora: «In questa verità non ci siamo solo io e il ministro ma tante donne che non sto menzionando». Afferma di non avere paura di un'indagine: «Ho detto la verità, mi sono messa all'angolo, mi sono chiusa e ho pensato, e ho risposto soltanto quando ha parlato il ministro», conclude nell'intervista Maria Rosaria Boccia.
Ma intanto parla anche l'ex marito di Boccia: «Non sono stupito e non invidio neanche il ministro perché quello che passerà non se lo può neanche immaginare» dice, raggiunto telefonicamente in esclusiva da «4 di sera», programma condotto da Paolo Del Debbio su Retequattro.
«Se vuole - ironizza - le lascio il numero del mio avvocato che mi sta curando il divorzio dopo dieci anni con la signora, e non dottoressa, signora e ripeto signora» aggiunge. E quando gli viene chiesto se sono stati sposati per 10 anni, risponde: «Ma lei è pazzo? Assolutamente no, un anno mi è bastato e mi è avanzato».
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