Migranti, è allarme terrorismo: "In 500 pronti a venire in Italia"

Da Conte a Salvini, l'allarme dei terroristi sui barconi. Tensioni in Libia preoccupano anche la Francia. Ma il M5S vuole aprire i porti

Migranti, è allarme terrorismo: "In 500 pronti a venire in Italia"

La Libia balla sotto i colpi della guerra mossa dal generale Haftar e l'Italia trema. Il rischio di una nuova partenza di massa di immigrati dalle coste libiche è dietro l'angolo. Continuano a ripeterlo Conte, Al Serraji, la Trenta e pure Salvini. Ma quel che preoccupa ancora di più è il fatto che tra i migranti sui barconi potrebbero nascondersi anche terroristi disposti a esportare in Europa la guerra.

"Ci sono 500 terroristi detenuti nelle carceri libiche, non vorremmo che arrivassero via mare", spiega Salvini che questa mattina ha incontrato il numero due di Tripoli, Maitig. A confermarlo è lo stesso ministro libico e, in qualche modo, anche la Francia. Fonti del Viminale fanno sapere infatti che Parigi "ha chiesto ufficialmente di prorogare la chiusura delle frontiere con l'Italia per altri sei mesi, per 'emergenza nazionale' legata al terrorismo".

Di "rischio foreign fighters" parla anche il premier Conte. Eppure i ministri grillini, Di Maio e Trenta, da qualche giorno stanno "bombardando" la linea dei porti chiusi del Viminale. Per Conte "la politica sull'immigrazione dell'Italia non si è mai ridotta a porti aperti sì, porti aperti no", ma resta il fatto che il leader della Lega e "qualche collega di governo" non si trovano d'accordo su come affrontare la crisi libica. Il M5S vorrebbe aprire le porte ai "profughi" in fuga dal conflitto, Salvini invece insiste nel dire che "con centinaia di potenziali terroristi pronti a partire dalla Libia, abbassare la guardia metterebbe a rischio la sicurezza degli italiani".

Dunque "non si molla". Non è un caso se il Viminale proprio oggi ha diramato una direttiva per limitare le attività delle Ong nel Mediterraneo. Attività che - si legge nel documento - "può determinare rischi di ingresso sul territorio nazionale di soggetti coinvolti in attività terroristiche o comunque pericolosi per l'ordine e la sicurezza pubblica, in quanto trattasi della totalità dei cittadini stranieri privi di documenti di identità e la cui nazionalità è presunta sulla base della rispettive dichiarazioni".

Gli unici a non credere ai terroristi sui barconi è Mediterranea Saving Humans. La direttiva emanata dal ministro dell'Interno - scrivono - "dice che rischiamo di favorire l'ingresso di pericolosi terroristi.

Auspichiamo che, una volta sbarcate nel porto più sicuro le persone eventualmente soccorse, questo governo sia in grado di effettuare tutte le indagini necessarie a garantire la sicurezza pubblica, ricordando però che i terroristi solitamente non viaggiano su barche che in un caso su tre affondano, ma hanno ben altri mezzi per spostarsi".

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