La lotta all'immigrazione clandestina rischia di divenire nel centrodestra un tema divisivo. Non si arrestano, infatti, le polemiche scaturite dalla proposta di un blocco navale contro i barconi dei migranti avanzata dalla leader di Fratelli d'Italia. Secondo la Meloni, infatti, questa proposta potrebbe entrare nell'agenda politica del prossimo esecutivo con la vittoria della sua coalizione. Di fronte alle critiche, avanzate soprattutto da esponenti di centrosinistra, la Meloni è tornata ieri sull'argomento con un post che non lascia spazio di manovra a dubbi e ripensamenti. «Fermare le partenze dei barconi - scrive su Twitter la leader di Fratelli d'Italia -, in accordo con le autorità nordafricane, è l'unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare. Siamo pronti a difendere i confini dell'Italia e dell'Europa».
Dietro questa presa di posizione c'è, suggeriscono molti osservatori della vita politica, l'idea di rosicchiare terreno all'alleato sovranista della Lega. La lotta contro l'immigrazione è infatti uno dei temi cardine del programma salviniano. Da giorni, infatti, il leader del Carroccio insiste sul recupero dei decreti Sicurezza (primo atto da ministro dell'Interno nel governo gialloverde). E sottolinea che il titolare del Viminale dovrebbe essere proprio un esponente della Lega, il partito che ha portato avanti la battaglia in favore di uno strumento normativo in grado di fermare i flussi migratori verso le nostre coste.
Sempre sui social, però, la Meloni non abbassa il tiro. E al primo tweet aggiunge un post su Facebook che rimarca le sue intenzioni e il modo di vedere del suo partito. «L'immigrazione illegale di massa piace alla criminalità organizzata, ai trafficanti di esseri umani e a chi lucra sui disperati. Non a chi difende la legalità, la sicurezza e la dignità di ogni essere umano. Fermare le partenze dei barconi, in accordo con le autorità nordafricane, è l'unica strada per ripristinare il rispetto delle regole e fermare le morti in mare. Siamo pronti a difendere i confini dell'Italia e dell'Europa».
E mentre Enrico Letta segna la distanza dalle posizioni della Meloni e di Salvini annunciando per oggi il suo viaggio a Marcinelle («quando i migranti eravamo noi») simbolo dello sfruttamento degli emigrati italiani nelle miniere belghe, il governatore del Veneto, ospite di Mezz'ora in più su Raitre, spiega che la Lega punta sui Decreti salviniani e non sul blocco navale.
«Chi è in difficoltà va aiutato - spiega Zaia -, ma dobbiamo anche avere quella lucidità che ci permette di dire che ci sono delle persone che non sono in difficoltà, che approfittano di questi flussi e di un'ospitalità che umanamente offriamo per poi comportarsi male». E il riferimento è proprio ai Decreti sicurezza che rappresentavano un giro di vite molto deciso sui rimpatri dei clandestini e degli irregolari colpevoli di reati.
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