"Una politeia per un’Europa diversa, più forte e più equa". Recita così la lettera, con destinatario i piani alti di Bruxelles, vergata da Paolo Savona.
Il nostro ministro per gli Affari europei fa un gesto importante e la sua scelta lessicale è mirata. "Politeia" è un termine del greco antico che va ad indicare – come spiega la Treccani – l’organizzazione come bene comune di tutti i cittadini, ovvero una costituzione politica (e non solo) ottimale, volta a fare – appunto – il bene di tutti.
Insomma, meglio la politeia della famigerata e poco simpatica governance dei tecnocrati, che consiste meramente in una politica fatta sulla base delle discipline di management che regolano (e centellinano anche) le risorse economiche e finanziarie.
La lettera di Savona
Il documento ufficiale tocca tre argomenti cardine: l'architettura istituzionale della politica monetaria; l'architettura istituzionale della politica fiscale e la conformazione da questa assunta; le regole della competizione anche in relazione agli aiuti di Stato.
Il ministro Savona, così, lancia la sfida per cambiare in meglio l’Ue: "Il governo italiano assumerà tutte le iniziative per dare vita a un Gruppo di lavoro ad alto livello, composto dai rappresentanti degli Stati membri, del Parlamento e della Commissione, che esamini la rispondenza dell'architettura istituzionale europea vigente e della politica economica con gli obiettivi di crescita nella stabilità e di piena occupazione esplicitamente previsti nei Trattati.
Il Gruppo di lavoro ha lo scopo di sottoporre al Consiglio europeo, prima delle prossime elezioni, suggerimenti utili a perseguire il bene comune, la politeia che manca al futuro dell'Unione e alla coesione tra gli Stati membri".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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