Il governo avrebbe già risolto il primo "conflitto di interessi" che rischiava di gettare un'ombra sulla Difesa. Il primo atto del neoministro Elisabetta Trenta, infatti, sarebbe stato quello di chiedee il trasferimento del capitano Passarelli - suo marito - da ufficiale addetto alla segreteria del vice direttore nazionale degli armamenti all'ufficio Affari Generali, come rivela l'Ansa citata da Huffington Post.
Uno spostamento "per questioni di opportunità", rivelano fonti vicine al ministro, agli Affari Generali, nonostante "non si sia mai occupato di acquisti o contratti". Ma si tratta di una mossa che non dribbla del tutto le critiche.
"La decisione della neoministra della Difesa Trenta di trasferire di ufficio il marito, capitano dell'esercito impiegato presso il ministero, è la conferma che le nostre denunce di conflitto di interessi erano pienamente fondate, sebbene siano state accolte nel totale silenzio del premier Conte, dei vice Di Maio e Salvini e dei maggiori esponenti M5s, a partire da Grillo e Di Battista", accusa infatti Michele Anzaldi (Pd), "Ma siamo di fronte ad un semplice palliativo che serve a confondere ancora di più le acque: la ministra faccia chiarezza sui suoi rapporti con il settore privato della guerra, sulle attività di reclutamento di mercenari da parte della società per cui lavora da 21 anni e sui suoi rapporti con i servizi segreti".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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