La Mogherini a favore del Global Compact: "È interesse nazionale"

Mentre il governo si schiera contro il Global Compact, Federica Mogherini, all'Europarlamento, avverte che il patto è nel nostro interesse nazionale. Un'idea che contrasta con le tesi di molti Stati europei

La Mogherini a favore del Global Compact: "È interesse nazionale"

Mentre il governo si schiera contro il Global Compact sui migranti e chiede al parlamento di pronunciarsi sulla possibilità di aderire al patto, Federica Mogherini contesta la decisione presa dall'esecutivo. "Se il nostro interesse nazionale è di governare le migrazioni per renderla ordinata, umana e sostenibile, allora il Global Compact è lo strumento più forte che abbiamo per difendere i nostri interessi nazionali". L'Alto rappresentante per la politica estera dell'Unione Europea, in un dibattito al Parlamento europeo, ha detto che non esiste alcun tipo di "conflitto" con gli interessi nazionali degli Stati.

Mogherini ha voluto ribadire che "ci sono alcuni falsi miti su questo Compact", in primis che "non è un quadro giuridicamente vincolante". L'accordo "non creerà nessun obbligo giuridico per gli Stati. Il Compact si fonda sul rispetto del diritto sovrano degli Stati di determinare le loro politiche sulle migrazioni", ha detto Mogherini. Ma su questo tema, sono in molti a ribadire che non può non considerarsi vincolante una volta che un governo si impegna a realizzare gli obiettivi presenti nel patto Onu. Il Global Compact, conclude la rappresente Ue, "rispecchia ampiamente gli obiettivi europei e le nostre preoccupazioni chiave".

Le parole della Mogherini arrivano in un momento in cui diversi Stati membri del'Unione europea hanno già detto di non voler aderire al patto sui migranti voluto dalle Nazioni Unite. Il Gruppo Visegrad si è già dichiarato apertamente contrario. E fuori l'Ue, anche Israele, Brasile e Stati Uniti hanno confermato di non voler ratificare l'accordo intergovernativo nella conferenza di Marrakech. Il Global Compact preoccupa i governo che hanno al primo posto della propria agenda la tutela dei confini.

E per questo, anche in Italia si è scatenato il dibattito.

Fratelli d'Italia aveva già annunciato, tramite Giorgia Meloni, una battaglia durissima dopo le possibili aperture di Enzo Moavero. E subito dopo, la Lega ha presentato una risoluzione in Commissione Esteri per chiedere al governo di impegnarsi qa non aderire al patto ma di passare attraverso il Parlamento.

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