Monti, laghi e mare: morire a Ferragosto

Ritrovato il corpo della bimba annegata a Mandello del Lario. Otto le vittime delle «gite»

Monti, laghi e mare: morire a Ferragosto
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Mare, laghi, fiumi e montagne. Quarantott'ore di tragedie - a cavallo tra il 14 e il 15 agosto - disegnano la geografia di tutta Italia. Almeno otto i turisti fuori porta che hanno perso la vita da Nord a Sud.

L'ultimo caso dell'impressionante serie nera di annegamenti nei laghi lombardi ha il nome di una bambina di 11 anni: Fatou Thiao. Nata in Italia, ultima figlia di una coppia di origini senegalesi, poco dopo le 16 entra nelle acque del lago di Como con le due sorelline maggiori per rinfrescarsi. Le tre si trovano nelle vicinanze della foce del torrente Meria. Nessuna sa nuotare e presto finiscono sott'acqua, a pochi metri dalla riva affollata dai turisti, tradite dalla conformazione melmosa del fondo. Le due ragazzine di 12 e 13 anni riemergono, ma la più piccola no. L'allarme porta subito a Mandello del Lario, nel Lecchese, sommozzatori da Torino e Genova, oltre al posto di comando avanzato Ucl dei Vigili del fuoco. Il corpo di Fatou Thiao viene recuperato solo nella tarda mattinata di ieri, tra le lacrime del padre e della comunità senegalese.

Nelle stesse ore in cui la piccola si tuffava nel lago di Como, un 24enne di Verona faceva lo stesso nel fiume Sarca, nel Trentino occidentale. È il pomeriggio di Ferragosto quando il ragazzo, in gita insieme ad amici, si immerge in un punto pericoloso del corso d'acqua a 200 metri dalla centrale, dove si trova un sifone che la risucchia. Quando gli amici notano che il giovane non torna, lanciano l'allarme. Le ricerche proseguono per tutto il pomeriggio e anche ieri, ma del 24enne nessuna traccia. Cambiano i corsi d'acqua ma non l'epilogo. Così nella Bergamasca un 37enne muore annegato dopo essersi tuffato nelle acque del Serio nelle vicinanze di un ponte. Anche in questo caso il bagnante ma riemerge: chi è sulla riva dà subito l'allarme, ma i soccorsi sono vani.

Sono invece gravissime le condizioni di un 32enne del Vicentino, rimasto ustionato sul terrazzo della sua abitazione mentre accendeva il barbecue per il pranzo di Ferragosto. Secondo una prima ricostruzione l'uomo, che potrebbe aver utilizzato un prodotto infiammabile per accendere la griglia, è stato colpito da un ritorno di fiamma, riportando ustioni di secondo grado su una buona parte del corpo, in particolare agli arti superiori e al torace. Salendo ad alta quota, invece, a perdere la vita è il 26enne Samuele Gugnano, che viene colpito da un masso che si stacca all'improvviso dalle pendici del monte Legnone, in Valtellina. Il cadavere è stato trovato in un dirupo poco dopo le 6 e recuperato in un'operazione molto impegnativa.

Anche la vigilia di Ferragosto è puntellata da diverse croci. Un 67enne del Modenese è morto durante un'escursione in Valsorda, in Trentino. Da una prima ricostruzione, l'uomo potrebbe essere scivolato lungo un pendio ripido e con salti di rocce. Un altro cercatore di funghi lombardo, un comasco di 55 anni, ha perso la vita nei boschi della Valtellina, dopo che nel weekend altre due persone erano decedute in dirupi nella stessa zona.

Il corpo del 32enne veronese Francesco Zanetti è stato invece ripescato nelle acque del Garda, in cui si era avventurato in acquascooter nella tarda serata, in orario vietato. Nelle acque della Costiera Amalfitana, invece, uno chef 29enne risulta ancora disperso. Caduto in mare forse per un'onda, il ragazzo sarebbe stato ferito con l'elica della barca.

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