Dreaming Michelle. Le primarie repubblicane sono appena iniziate (ma forse già finite), e torna in auge un sogno mai sopito, quello di vedere l'ex first lady nello Studio Ovale. A rilanciare i rumors sulla moglie dell'ex presidente americano Barack Obama è il New York Post, secondo cui potrebbe già essere al lavoro per Usa 2024. Non è la prima volta che si parla di una sua ipotetica discesa in campo nella corsa per la Casa Bianca, possibilità sempre smentita dalla diretta interessata. Ma questa volta è diverso, almeno secondo un editoriale del Nyp, stando al quale nei prossimi mesi Joe Biden annuncerà il suo ritiro, forse già in maggio, e l'ex first lady sarà nominata in agosto alla convention democratica di Chicago (la sua città). Un piano, stando al tabloid conservatore, «orchestrato» dallo stesso Barack. E lo staff di Michelle Obama, si legge ancora, avrebbe già sondato il terreno chiedendo ai principali donatori dem opinioni in merito a una sua imminente candidatura.
Certo non è un segreto che nell'Asinello ci sia preoccupazione sulla tenuta dell'attuale presidente, superato da Donald Trump nei sondaggi, e ancor di più sulla sua vice Kamala Harris, ai minimi storici di gradimento. Quello che serve al paese, secondo l'editorialista del Post Cindy Adams, ma non solo, è un candidato centrista, un leader forte che sappia fare breccia anche tra gli indipendenti e i moderati. Se mai dovesse realmente correre e soprattutto vincere, Michelle regalerebbe un secondo primato degli Obama agli Stati Uniti: dopo il primo presidente afroamericano, la prima presidente donna, nonché il secondo comandante in capo in famiglia (traguardo mancato da Hillary Clinton). Dopo i due mandati come first lady Michelle ha sempre continuato a impegnarsi politicamente, e già nel 2020 un movimento aveva cercato di spingerla a candidarsi contro Trump. Ora che la presa del tycoon sembra più forte che mai, sono in molti a pensare che lei sarebbe la candidata più indicata per impedirgli di conquistare il secondo mandato. E a smuoverla potrebbe essere proprio il timore di una vittoria dell'ex presidente. Lei stessa in un'intervista dell'8 gennaio sul podcast On Purpose si è detta «terrorizzata per quello che potrebbe succedere». Alla domanda su cosa la tenga sveglia la notte, ha risposto che «non possiamo dare per scontata questa democrazia». «Cosa succederà alle prossime elezioni? Sono terrorizzata da ciò che potrebbe accadere perché i nostri leader contano - ha aggiunto -. Chi scegliamo, chi parla per noi ha un effetto che talvolta penso sia dato per scontato».
Intanto, sul fronte repubblicano, Trump punta a posare una pietra tombale sulle primarie in New Hampshire, mettendo fuori gioco l'unica rivale rimasta, Nikki Haley, per concentrarsi sulla battaglia di novembre.
«Abbiamo iniziato con 13 candidati, ora siamo scesi a due, e penso che una persona probabilmente se ne andrà domani», ha detto ai suoi sostenitori prima del voto. L'ex governatrice della South Carolina, che sino all'ultimo ha sperato in una vittoria a sorpresa nel Granite State, ha promesso invece che continuerà la corsa, poiché «questo non è uno sprint, ma una maratona».
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