Mozione bipartisan per aiutare il cinema

Gasparri (Fi) e Zanda (Pd) insieme: mettiamo un freno allo streaming

Mozione bipartisan per aiutare il cinema

La crisi delle sale cinematografiche italiane è sempre più preoccupante. Se nel resto del mondo, negli Stati Uniti come nel resto d'Europa, si registra una inversione di tendenza e i dati testimoniano di una costante crescita degli spettatori, l'Italia continua a rappresentare una eccezione negativa. Il lungo lockdown e le misure restrittive hanno allontanato gli appassionati e sempre più sale chiudono i battenti. I lavoratori del settore da tempo fanno risuonare il loro grido di allarme e di dolore. E ora le forze politiche hanno deciso di costituire una sorta di alleanza bipartisan in difesa del cinema italiano.

Lo strumento individuato è quello di una mozione, la prima ad occuparsi della materia, che chiede garanzie per una adeguata finestra temporale - quantificabile in 180 giorni - a protezione dell'uscita dei film in sala nei prossimi tre anni. Ciò per evitare che il passaggio immediato sulle piattaforme streaming o su altri canali distributivi accentui la difficoltà drammatica delle sale cinematografiche. Partendo da un presupposto: il cinema in sala rappresenta un fatto di rilevanza sociale e culturale fondamentale che dà identità alla vita delle città e crea occasioni di incontro.

La mozione arriva oggi in Senato, ma ieri i firmatari della mozione - i senatori Maurizio Gasparri, Luigi Zanda, Loredana De Petris, Gaetano Quagliariello, Primo Di Nicola, Andrea Cangini (FI), Andrea Marcucci, Roberto Rampi, Vanna Iori, Francesco Verducci e Daniela Donno - hanno voluto presentarla insieme per sottolineare la comune dedizione verso l'obiettivo.

«Abbiamo deciso di raccogliere l'appello di Paolo Del Brocco di Rai Cinema e Giampaolo Letta di Medusa» spiega Mauriuzio Gasparri, primo firmatario. «Il cinema in sala va difeso, è un fattore di socialità e di identità. Il ministro Franceschini ha già ascoltato esponenti della produzione e della sale, ora servirà trovare un punto di incontro, lo abbiamo invitato, ci auguriamo che intervenga», dichiara il senatore Maurizio Gasparri. «Alcuni punti della mozione sono già stati oggetto di attenzione nel Dl Aiuti all'esame della Camera. Italia Viva ha presentato una mozione dai contenuti analoghi, proseguiremo il confronto».

La mozione, oltre al periodo di pausa tra sala e streaming chiede di «prolungare il tax credit al 60 per cento alla distribuzione, rimodulare il tax credit alla produzione al 40 per cento per opere con prioritario sfruttamento cinematografico, al 30 per cento per quelle destinate ad altri circuiti. È chiaro che il prodotto destinato alla sala sviluppa un ben diverso potenziale economico per tutta la filiera rispetto a quello destinato ad altri canali, ma dovendo affrontare costi più sostenuti e rischi più alti». La mozione impegna, inoltre, il governo a «introdurre una chiara regolamentazione sulle uscite evento di tre giorni per evitare ogni tipo di aggiramento della normativa».

L'obiettivo, insomma, è riportare il cinema al centro

della distribuzione audiovisiva e invertire la tendenza, prima che sia troppo tardi. Partendo da un presupposto: «La cultura è un elemento fondamentale per la ripresa economica e sociale del Paese» argomenta Luigi Zanda.

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