«Gli uomini non appartengono allo sport femminile». Elon Musk lo dice ai suoi 192,6 milioni di follower e nemmeno un'ora dopo ribadisce il concetto, legando il tweet a un ralenty del destro che centra il volto di Angela Carini e fa strike del principio di egalité sul quadrato di Parigi. Le reazioni internazionali sul match farsa tra la 25enne napoletana e Imane Khelif diventano pandemiche in un amen, anche con l'hashtag #istandwithangelacarini che accomuna i non vaccinati all'ipocrisia dell'inclusività a tutti i costi. «Parigi 2024 sarà per sempre macchiata dalla brutale ingiustizia fatta a Carini», sintetizza J.K. Rowling, mamma di penna di Harry Potter. Non ci saranno bacchette magiche per scordare che «una giovane pugile si è vista strappare via tutto ciò per cui ha lavorato e si è allenata, perché è stato permesso a un uomo di salire sul ring con lei». L'ironia del web fa diventare virale le versioni di Tyson in versione Michaela, con tanto di trucco e parrucco, ma il realismo è fatto solo d'amarezza: «Questo non è sport. È abuso», dice l'Independent women's forum, per cui «l'imperdonabile decisione del Cio di lasciare che un uomo picchiasse una donna passerà alla storia come la più grande ingiustizia nello sport». Concetto ripreso da India Today Network: «Il mondo normale chiamerebbe tutto ciò abuso». Lo dice addirittura anche il gruppo GaysForTrump24: «È straziante. Le persone transgender non stanno solo cercando di rovinare lo sport femminile ma l'intero movimento per i diritti gay».
A marzo, nel torneo preolimpico di Busto Arsizio, Carini ottenne il pass per Parigi dedicandolo al padre, morto mentre lei era sul ring di Tokyo: «Non mi fermerò: a Parigi voglio portare alto il ricordo di mio papà», furono le sue parole. Per questo, i virgolettati al The Guardian fanno più male: «Ho una mentalità da guerriero. Ma stavolta non ce l'ho fatta».
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