È bastato un solo weekend ad azzerare la strategia economica della premier britannica Liz Truss. Dopo il drammatico licenziamento del suo braccio destro Kwasi Kwarteng, il nuovo Cancelliere Jeremy Hunt ieri ha presentato una seconda manovra economica d'emergenza nel tentativo di calmare le turbolenze dei mercati. Tentativo riuscito, almeno parzialmente, visto che la sterlina ha fatto registrare una risalita, anche se gli aggiustamenti proposti da Hunt sono difficili da digerire, soprattutto per un primo ministro che aveva puntato tutto sul taglio delle tasse e su una minore ingerenza dello Stato nella vita delle imprese e dei cittadini. Ma il mini budget presentato ieri smentisce questa linea.
Hunt ha infatti confermato l'aumento dell'aliquota sul reddito societario pianificato a partire dal prossimo anno, congelando a tempo indefinito il programma di taglio delle tasse che è sempre stato il cavallo di battaglia della Truss. Anche sul fronte dei sostegni pubblici per compensare gli stratosferici aumenti nelle bollette del gas e dell'elettricità Hunt ha deciso di fare un doloroso passo indietro. Dureranno per tutti solo fino a fine aprile 2023, poi verranno riconfermati soltanto per i cittadini più bisognosi. Questo «per non continuare a esporre le finanze pubbliche alla volatilità dei prezzi del gas sul mercato globale», ha spiegato Hunt. Anche altri tagli alle tasse originariamente annunciati da Kwarteng, come quelle su alcuni prodotti alcolici, sono stati messi da parte. «Si tratta di cambiamenti che intendono portare fiducia e stabilità alla nostra economia, garantendo un risparmio di circa 32 miliardi l'anno» ha aggiunto il nuovo ministro delle Finanze.
Costantemente sotto pressione ieri la signora Truss si è fatta vedere in Parlamento soltanto a pomeriggio inoltrato. Con tutti gli occhi dei media puntati addosso e metà del partito già pronto a sostituirla, Liz si è rifiutata di rispondere direttamente al leader dell'opposizione Keir Starmer, che aveva presentato una richiesta urgente prima dell'intervento del tesoriere Hunt. Al suo posto ha mandato la capogruppo del partito Penny Mordaunt, indicata da molti come una delle possibili candidate a sostituirla, magari in staffetta con l'ex tesoriere del governo Johnson, Rishi Sunak. Mordaunt ha difeso la retromarcia dell'esecutivo, esaltando il coraggio dimostrato da Truss nel prendere una simile decisione.
«Il primo ministro non si sta nascondendo sotto la sua scrivania - ha replicato ai feroci interventi dei parlamentari durante una seduta decisamente infuocata - e non è qui per delle buone ragioni. La decisione che ha preso è stata molto difficile, lei l'ha presa e l'ha fatto nell'interesse del Paese».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.