Il MoVimento 5 Stelle si definisce "preoccupato" per il presunto silenzio di Matteo Salvini e Giorgia Meloni relativo al fenomeno del neonazismo in Italia. Che è un po' come se Salvini e Meloni domandassero ai grillini di chiarire come mai vengano sostenute teorie riguardanti il terrapiattismo, le scie chimiche, la natura dannosa dei vaccini ed i "savi di Sion". Anzi no, perché quella richiesta potrebbe avere qualche fondamento.
Per carità: l'emersione di gruppi facinorosi ed estremisti è un fenomeno da tenere d'occhio in maniera certosina. E la scoperta in pochi giorni di due di questi gruppi, che sono stati smantellati, è un segnale che desta preoccupazione. Ci penseranno la polizia e la magistratura, che se ne stanno occupando. Certo, l'opinione pubblica, con la politica in testa, deve contribuire a mettere al riparo la nazione da ideologie passate e dolorose per la storia d'Italia e d'Europa, ma non è questo il punto.
Viene da domandare ai pentastellati cosa c'entrino la Lega e Fratelli d'Italia con il neonazismo. La sensazione è che i grillini abbiano una visione della politica che definire dilettantistica o primitiva sarebbe eufemistico. Se Salvini e Meloni non hanno rilasciato dichiarazioni in merito è perché non hanno nulla a che fare con l'estremismo neonazista o con il suprematismo. Può sembrare banale, ma è così. Se Salvini e Meloni hanno una "colpa" è quella di aver definito la loro azione politica attorno a un orizzonte ideale preciso, che è quello del centrodestra, quindi della libertà. Se il MoVimento 5 Stelle fatica a circoscrivere nella maniera corretta gli avversari politici è forse perché di orizzonte ideale non ne ha mai avuto mezzo. L'ex premier Giuseppe Conte, qualche giorno fa, parlando dello strappo con Grillo, ha parlato della delusione di chi aveva creduto in "certi valori". Quali non si è mai capito.
Comunque sia, tirare in ballo legittime forze partitiche per l'emersione di gruppi estremisti, e magari criminali, significa non avere idea del quadro politico in cui si opera. Semplificazione è una parola che rende l'idea e che tuttavia non basta. Uso strumentale, forse, è la terminologia corretta. Altrimenti il MoVimento 5 Stelle si sarebbe detto preoccupato pure per le mancate dichiarazioni di altri leader, partiti politici o istituzioni. Non ci risulta che tutto l'arco costituzionale si sia espresso sul tema. Eppure i grillini selezionano a chi chiedere il conto in modo arbitrario e sconclusionato.
La nota stampa firmata dagli onorevoli Emma Pavanelli, Loredana Russo, Sabrina Ricciardi, Simona Nocerino, Maria Domenica Castellone e dal senatore Gaspare Marinello, tutti membri della commissione Segre, stigmatizza"con forza questi rigurgiti nazi-fascisti, un fenomeno culturalmente e socialmente pericoloso che tutte le forze politiche che siedono nelle istituzioni hanno il dovere di condannare". E fin qui, nulla da obiettare, anzi. Poi però c'è quella riga: "Il silenzio di Salvini e Meloni su questo argomento è inquietante". Per quale motivo? Non è dato sapersi. Che la Lega e Fratelli d'Italia siano formazioni politiche contrarie a qualunque forma di totalitarismo è un fatto rinomato. Continuare a domandare scuse che non sono dovute significa provare a forzare la storia, dimostrando un pessimo rapporto con l'onestà intellettuale. Del resto c'era da aspettarselo.
Cosa attendersi da un partito in cui, come nel caso del post apparso e poi rimosso su un profilo del senatore Elio Lannutti, milita chi cita i "Protocolli dei Savi di Sion"? Non crediamo servano ulteriori parole. Certo è che da una forza di maggioranza l'Italia si aspetterebbe soprattutto proposte, invece che i soliti j'accuse.
Il consenso che ahinoi gli italiani hanno destinato ai grillini e tutti questi anni in Parlamento ad aprire scatolette di tonno non sono bastati ad insegnare che la politica può essere anche propositiva. E che strillare e basta non porta poi a molto.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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