Niente sesso con i mariti pro-Donald: il paradosso da perdenti

Il movimento 4B spopola in Rete. Ma è solo l'ennesimo autogol di chi non vuole accettare la sconfitta

Niente sesso con i mariti pro-Donald: il paradosso da perdenti
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Ogni Paese ha gli scioperi che si merita. In Italia siamo molto affezionati a quello del trasporto pubblico: ormai è una simpatica consuetudine del venerdì, quando macchinisti e ferrovieri smontano da treni e metropolitane e salgono in macchina per andare a farsi il weekend. Un modo originale per incrementare il turismo, peraltro.

Negli Stati Uniti, invece, da un paio di giorni va di moda lo sciopero del sesso. Le donne che votano il Partito democratico hanno infatti dato vita a una protesta eclatante decidendo di non concedersi più - per tutto il mandato presidenziale - ai mariti e ai fidanzati che hanno votato Donald Trump. E questa è la parte comica della questione. Quella drammatica è che non è prevista alcuna fascia di garanzia.

Comunque. È andata così. Ispirato da quanto accaduto in Corea del Sud nel 2016, quando dopo l'omicidio di una ragazza in un bagno pubblico a Seul molte donne scelsero di imporre ai loro compagni quattro «No» (no al sesso, no al matrimonio, no agli appuntamenti e no ai figli), dall'altro ieri negli Stati Uniti è nato il movimento 4B. E che cosa fa? In segno di protesta contro il risultato delle elezioni le donne che vi aderiscono dichiarano che non avranno rapporti con alcun maschio che abbia votato per il tycoon. Wow!

Anzi, Woke!

La contestazione, che oscilla fra il grottesco e l'orrendo, ha in Rete più successo di Pornhub. Sui social i post che menzionano «the 4B movement» sono stati visti da oltre 45 milioni di account. In un video su TikTok, con 4,5 milioni di visualizzazioni, una donna ha dichiarato: «Farò la mia parte di donna americana lasciando il mio ragazzo». Di fatto è un upgrade dell'invito pre-elezioni (e a questo punto pre-erezioni) di Julia Roberts: «Nelle urne, care donne, tradite vostro marito e votate Harris». Si è visto come è andata a finire. I maggiori successi la sinistra li ottiene sempre nei fallimenti.

Va tutto benissimo, naturalmente. E se si tratta di lanciare un vibrato allarme contro un possibile restringimento dei diritti delle donne sotto la presidenza Trump, siamo anche noi con il movimento 4B. L'importante è che non lo si spacci per originale. Siamo troppo grandi, e abbiamo fatto il liceo, per non ricordarci di Aristofane, della sua Lisistrata e di come le donne ateniesi (le quali godevano però di un credito leggermente superiore rispetto alle kamale) riuscirono a fermare la guerra del Peloponneso. Una cosa più seria di una inesistente guerra civile americana.

Per il resto, solo poche considerazioni. La prima. Il tutto rischia di essere controproducente. Se quel pittoresco popolo anti-trumpista di gattare con una spiccata predilezione per i capelli blu e i piercing messi a caso (e una tendenza alla fluidità che spiega come l'astinenza dai maschi non creerà loro particolari problemi) dovesse perseverare, diminuirà la natalità in area democratica. Con conseguenze a lungo termine anche nelle urne. La seconda considerazione. Per molte donne democratiche il sesso non è più un atto d'amore ma un commercio: il famoso voto di scambio. E infine la terza. Così facendo i democratici, maschi e femmine, non solo danno prova di non aver capito i motivi della sconfitta, ma li ripetono. Perderanno anche nel 2028.

Ah, un'ultima

cosa. Che non c'entra niente. Ma colpisce che così tante donne di sinistra che ora dicono «No» stiano insieme a uomini di destra ai quali evidentemente a lungo hanno detto «Sì». Alla fine anche a loro piace l'uomo forte.

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