L'autunno caldo della scuola è andato in scena in 70 città contemporaneamente. Ma qualunque sia il motivo della protesta, il copione è sempre lo stesso. Scontri con la polizia, fumogeni, lancio di uova, vetrine rotte e muri imbrattati sono stati una costante anche ieri.
I ragazzi delle secondarie superiori e degli atenei italiani, mobilitati da Rete della Conoscenza, Unione degli Studenti, Link coordinamento Università e Blocco Studentesco, sono scesi in piazza per manifestare contro la modalità con cui viene applicata l'Alternanza scuola-lavoro nei licei, che non garantirebbe forme di apprendimento, mascherando, invece,una forma di «lavoro non retribuito». Gli universitari, invece, hanno denunciato i «tirocini-sfruttamento», non attinenti al loro percorso di studi.
A Roma i ragazzi hanno indossato la «tuta blu» da metalmeccanici e, partendo da piazzale Ostiense sono arrivati sotto la sede del ministero, marciando al grido «non siamo i vostri schiavi» e inneggiando cori antifascisti. Ad accompagnarli gli immancabili fumogeni e i sassi, poi scagliati contro le vetrine dei negozi. L'Alternanza è una delle novità più rilevanti della legge 107 sulla Buona Scuola, e quest'anno coinvolge un milione e mezzo di studenti: per i liceali sono previste almeno 200 ore di esperienza presso aziende e imprese da realizzare nell'ultimo triennio. Negli istituti tecnici e professionali, invece, le ore da passare in Alternanza sono almeno 400. «Vogliamo combattere questo tipo di scuola creato dal governo Renzi, dal Pd e dall'Ue - hanno spiegato i giovani -. Si tratta di un modello subordinato alle grandi imprese e per realizzarlo il governo sigla accordi con le multinazionali. Vogliamo avere potere decisionale sulla mansione che andremo a svolgere». La protesta ha denunciato anche le condizioni penose in cui versano gli edifici scolastici, per mancanza di fondi adeguati.
A Milano, poi, il corteo è partito da largo Cairoli, bloccando diverse strade del centro tra cui via Carducci e via De Amicis. Scritte e macchie di colore sono comparse sul muro della sede della Edison in Foro Buonaparte, del negozio Zara di via Torino e della Camera di Commercio in via Meravigli. Imbrattato anche un ufficio postale in via Carducci, un'agenzia interinale lungo il percorso e i muri della Darsena, mentre un McDonald's è stato bersaglio di lancio di uova. A Bologna è stata presa di mira la multinazionale olandese Randstad, che si occupa di selezione e formazione del personale.
Ovunque, anche ad Ascoli Piceno, Firenze, Cagliari, Lecce e Verona i ragazzi hanno mostrato cartelli e caricature contro Renzi, Farinetti e la ministra Fedeli. Scontri, infine, tra manifestanti e polizia davanti al McDonald's in piazza Castelnuovo a Palermo, per un sit-in non autorizzato.
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