"Non avevo la cognizione di parlar in pubblico". La scusa del prof anti-Meloni

Dopo la conferma della sospensione dal servizio e dello stipendio, il professore che ha insultato Giorgia Meloni ha commentato la sanzione

"Non avevo la cognizione di parlar in pubblico". La scusa del prof anti-Meloni

A circa 24 ore dalla conferma della sospensione senza insegnamento del professore Giovanni Gozzini, che qualche settimana fa ha utilizzato epiteti vergognosi e irripetibili nei confronti di Giorgia Meloni, il docente ha deciso di parlare. Raggiunto dall'Adnkronos per un commento su quanto deciso dall'Ateneo di Siena in cui da anni insegna, Giovanni Gozzini non si è mostrato contrario a quanto stabilito. "Chi sbaglia paga e chi casca si rialza", ha affermato il professore, evidentemente convinto di aver fatto un errore, anche se forse non pienamente consapevole della gravità delle sue parole.

"Non lo rifarei, per l'amor del cielo. Le mie parole sono state pronunciate durante una trasmissione che facciamo da 34 anni e, complice anche il lockdown e il farlo in casa e non a studio, si perde la cognizione di stare parlando in pubblico", ha detto Giovanni Gozzini. Ciò che traspare dalle sue parole, quindi, sembra essere l'abitudine a utilizzare un certo linguaggio, che quanto parla in pubblico evidentemente modera per ovvi motivi.

Giovanni Gozzini vorrebbe che il suo caso venisse utilizzato come esempio del corretto funzionamento delle dinamiche universitarie di merito e di correttezza: "L'importante si dia il messaggio che almeno all'Università chi sbaglia paga. A Giorgia Meloni avevo già espresso pubblicamente le scuse e non mi sento che riconfermarle a lei e a tutti coloro che si sono sentiti offesi".

Nelle scorse ore, il Consiglio di amministrazione dell'Università di Siena ha accolto il parere espresso dal Collegio di disciplina qualche settimana fa, confermando la sospensione dall'insegnamento per il docente di Storia Contemporanea. Per lo stesso periodo di tempo, a Giovanni Gozzini verrà anche sospesa l'erogazione dello stipendio. La sanzione era stata direttamente proposta dal rettore Francesco Frati, che immediatamente si era dissociato dal suo docente. Lo stesso Gozzini, all'epoca dei fatti, si era detto pronto a rimettere il suo incarico nelle mani del rettore per preservare il buon nome dell'università di Siena, uno degli atenei più prestigiosi e antichi del nostro Paese.

Nell'approvare la proposta del Collegio di disciplina, il Consiglio di amministrazione ha constatato "la rilevanza dei fatti sul piano disciplinare, le offese nei confronti dell'onorevole Giorgia Meloni". Giovanni Gozzini, comunque, era già stato sospeso lo scorso 22 febbraio in via cautelativa, in attesa della pronuncia del Consiglio di amministrazione.

Nel confermare il provvedimento, il Consiglio ci ha tenuto a sottolineare "il ruolo dell'Università, istituzione culturale centrale nella società, e la responsabilità che questo ruolo implica nel rispetto dei valori fondanti della nostra comunità, anche sul piano etico e morale".

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