"Non devi attaccare i magistrati". Il vertice notturno con Di Maio poi la frenata di Salvini

L'inchiesta di Palermo sul caso Diciotti, lo sfogo di Salvini contro i pm e l'ira del M5S. Poi l'incontro chiarificatore con Di Maio. Ecco cosa si sono detti

"Non devi attaccare i magistrati". Il vertice notturno con Di Maio poi la frenata di Salvini

"A Salvini ieri glielo ho detto che non dove attaccare i magistrati". A svelare l'incontro notturno dopo la sfuriata di Matteo Salvini contro i magistrati è lo stesso Luigi Di Maio. Ieri sera la maggioranza è venuta ai ferri corti dopo che il leader leghista ha tenuto testa ai magistrati di Palermo che avevano appena deciso di indagarlo per aver impedito alla nave Diciotti di attraccare al porto di Catania e far sbarcare i migranti recuperati nel Mediterraneo (guarda il video). Le tensioni, però, sono durate poche ore. È, infatti, bastato un vertice tra i due vicepremier per smorzare i toni e far rientrare qualsiasi tipo di crisi.

Come anticipato in un retroscena del Corriere della Sera, Di Maio avrebbe incontrato Salvini a Roma. Sul tavolo del vertice, che non era stato programmato prima, c'erano le indagini della magistratura sul caso Diciotti e il recente pronunciamento del Riesame di Genova. "Un organo dello Stato (la magistratura, ndr) ne indaga un altro (il ministro dell'Interno, ndr) - aveva appena sbottato il ministro dell'Interno in diretta Facebook - con la differenza che io sono stato eletto da voi cittadini, miei complici. Altri non sono eletti da nessuno e non rispondono a nessuno". Parole che non erano affatto piaciute al Giurdasigilli Alfonso Bonafede che, pur concedendo al leader del Carroccio la liberta di "ritenere che un magistrato sbagli", gli ha vietato di "rievocare toghe di destra e di sinistra". "Di certo - aveva, poi, tagliato corto Di Maio su La7 - non si può dare sostegno alle accuse ai magistrati. Non è giusto che non si rispetti la magistratura".

I due leader si sono così visti ieri notte per dissipare i toni duri di Salvini e lo smarcamento dei Cinque Stelle e ricompattare le due forze di governo. Durante il faccia a faccia Di Maio non avrebbe nascosto il malessere grillino per l'attacco di ieri alla magistratura. "Io a Salvini ieri gliel’ho detto che non deve attaccare i magistrati, perché sono gli stessi magistrati che arrestano i corrotti, i mafiosi e gli scafisti, e di questo siamo contenti", ha poi raccontato oggi il capo politico del Movimento 5 Stelle in diretta su Facebook (guarda il video). "Allo stesso modo - ha spiegato - i magistrati si rispettano quando ci indagano, anche perché la scelta politica sulla nave Diciotti la abbiamo presa tutti quanti insieme". Il cambio di registro è stato immediato (guarda il video). In mattinata, mentre si trovava a Cernobbio per il workshop Ambrosetti, Salvini non solo ha detto che "non esiste alcun golpe giudiziario" ma ha anche assicurato di rispettare "il lavoro di tutti".

Ma ora da

fonti di Palazzo Chigi trapela che Di Maio e Salvini non si sono incontrati ieri sera. "I due esponenti di governo - sottolineano le stesse fonti - non hanno nulla da chiarire e i rapporti sono ottimi".

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