Jacopo Granzotto
Un falso accertato. Il Papiro di Artemidoro (quello della carta geografica più antica del mondo) vale praticamente nulla. La ha stabilito l'inchiesta della procura di Torino nei confronti di Serop Simonian che nel 2004 riuscì a rifilare come autentico il reperto per 2 milioni e 750 mila euro alla Fondazione per l'Arte della Compagnia San Paolo. Una gigantesca truffa - quella ordita da Simonian - mercante d'arte d'origine armena, nato in Egitto e residente in Germania, resa possibile dalla «collaborazione» degli interlocutori, tra cui studiosi, politici e amministratori d'enti culturali. In pratica i disegni - il papiro è alto 32,5 centimetri e lungo circa due metri e mezzo, ed è frammentato in molteplici pezzi - sono d'epoca successiva al I secolo a.C. Molto probabilmente si tratta di un falso ottocentesco attribuibile al greco Costantino Simonidis. Una truffa impunita: il procedimento è stato infatti archiviato per intervenuta prescrizione.
L'indagine della procura di Torino era scattata nell'ottobre del 2013 da un esposto del professor Luigi Canfora, benché già da tempo circolasse più di un dubbio sull'autenticità del reperto attribuito al geografo antico Artemidoro di Efeso e fatto risalire alla fine del I secolo a.c. Destinato al Museo Egizio di Torino in comodato gratuito, proprio a causa del grave sospetto che si trattasse di un falso è stato tenuto a lungo «in cantina». Quando nel 2012 è stato preso in carico dal Museo di Antichità Torinese, venne esposto ma con l'avviso che poteva essere un falso. Di recente il Mibact aveva disposto il trasferimento del Papiro per sottoporlo alle analisi dell'Istituto centrale per il restauro. Lo studio è ancora in corso ma le «evidenze preliminari sembrano sopportare la tesi del falso». In questo contesto per la procura di Torino, che cita anche numerosi altri riscontri, è «abbondantemente provata la certezza del falso, quanto meno sulla base di elementi indiziari gravi, precisi e concordanti». E così è stato ritenuto del tutto inutile disporre una consulenza tecnica, tanto più che i costi di questa non potrebbero essere giustificati, considerata l'estinzione del reato per prescrizione.
Gli accertamenti sono stati effettuati sulla composizione degli inchiostri usati per il Papiro Artemidoro, che appare decisamente diverso da quella degli inchiostri usati nei papiri egiziani che coprono il periodo dal I al VI secolo, sia sui frammenti scelti dall'Ipcrap, che sembrano far emergere l'ipotesi che il papiro sia stato posizionato su una rete metallica zincata e sottoposto ad azione di acidi, un trattamento che ha determinato il trasferimento dello zinco dalla rete metallica
al papiro.Nei giorni scorsi il presidente della sezione gip del Tribunale di Torino aveva disposto l'archiviazione del procedimento a carico di Simonian, in quanto trattasi di reato estinto per intervenuta prescrizione.
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