Curioso siparietto questa mattina durante la conferenza stampa che il premier Mario Draghi ha tenuto in virtù dell'incontro con la presidente della commissione europea Ursula Von der Leyen: "Vorrei dire una cosa prima di iniziare, qui c'è scritto "Commissione europea", ma non mi hanno assunto. Sono Mario Draghi e sono italiano", ha fatto presente, introducendo le sue dichiarazioni nel punto stampa, il presidente del Consiglio.
Una battuta in pieno stile Draghi che ha voluto commentare così le scritte presenti sullo sfondo durante la conferenza. Scritte che riguardavano appunto l'istituzione esecutiva dell'Unione europea. Una scelta forse tesa a rivendicare il ruolo che attualmente il premier ricopre, oltre che l'identità della sua nazionalità. Draghi, quando tra i palazzi e non solo si vocifera attorno ai ruoli che l'ex presidente della Bce potrebbe ricoprire in futuro, è stato spesso associato anche alla commissione Ue. E in tal senso, qualche settimana fa, si era fatto sfuggire un'altra considerazione che era suonata abbastanza ironica.
"Tanti, anche politici, mi candidano a tanti posti in giro per il mondo, mostrando una sollecitudine straordinaria nei miei confronti. Li ringrazio moltissimo, ma vorrei rassicurarli. Se per caso decidessi di lavorare dopo questa esperienza, un lavoro me lo trovo anche da solo", aveva detto il vertice del governo di unità nazionale durante un'altra conferenza stampa, prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina. E dopo il giro di boa del Colle, per cui il nome di Draghi era stato in lizza.
Le parole pronunciate oggi dal premier hanno destato molta curiosità tra gli addetti ai lavori che stanno cercando d'interpretare quale sia il senso da attribuire alla frase. Ma, con ogni probabilità, la questione è semplice e non presenta retroscena di qualche tipo.
Tra la serie di punti toccati questa mattina, anche la possibilità che l'Ucraina aderisca all'Unione europea: "Noi sosteniamo l'appartenenza dell'Ucraina alla famiglia europea, siamo molto aperti su questo ma il processo è lungo.
L'ingresso nell'Ue è sempre proceduta da profonde riforme strutturali però da parte nostra non c'è nessuna prevenzione", ha fatto presente il capo dell'esecutivo del Belpaese, non escludendo dunque che, con tutte le proceduralità del caso, l'Ucraina possa in futuro far parte dell'organizazzione sovranazionale europea.
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