"Non se ne parla": Meloni blocca il blitz sui conti

La premier interviene sulle ipotesi di accesso diretto del Fisco: "Nella manovra la norma non c'è"

"Non se ne parla": Meloni blocca il blitz sui conti
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Niente accesso diretto di Riscossione sui conti bancari «per verificare la disponibilità prima di effettuare un pignoramento». È la premier Giorgia Meloni in persona a disinnescare la misura invasiva. «Non se ne parla»: questa è l'espressione con cui la premier è intervenuta. «Questa norma non passa», per poi pubblicare su fb il suo «avviso ai naviganti». «Nella legge di bilancio non c'è la misura».

Palazzo Chigi aveva ribadito che «in tema di fisco il centrodestra garantirà sempre il pieno rispetto dei diritti del contribuente». C'è chi suggerisce che la misura sarebbe stata in qualche modo figlia del Pnrr, che obbligherebbe il governo a migliorare la riscossione e la compliance tra Stato e contribuenti. È vero che il pignoramento dei conti correnti esiste già per chi non ha presentato ricorso o una sospensione giudiziale, ma l'ipotesi che la Riscossione potesse sapere prima la vera giacenza disponibile presentava profili di incostituzionalità, in primis per l'assenza della figura del giudice nel processo decisionale, per non parlare delle pesanti ricadute sul piano della privacy. Oggi tra il pignoramento e l'effettivo incasso servono 10 giorni. A volte i furbetti svuotano i conti in modo fraudolento, senza contare che la banca - ricevuto il pignoramento - è comunque responsabile della successiva movimentazione del conto. Fi era andata in pressing con il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè: «Siamo contro pressione fiscale e oppressione fiscale». La Lega aveva parlato di «voci senza fondamento» con Matteo Salvini e di fake news. «Lasciare campo libero all'ex Equitalia in tempo di cartelle pazze è folle», aveva detto un commercialista al Giornale, che ricorda le migliaia di ingiunzioni a pagare in cinque giorni per debiti rottamati o condonati. «Si tratta di una evidente violazione della sfera finanziaria, poiché così facendo il contribuente onesto ma sbadato è sempre perseguibile», sottolineava Gianluca Timpone, che spera nell'introduzione del Garante nazionale «purché realmente indipendente e imparziale nello sconfessare il fisco».

Quanto al capitolo Rottamazione quater, a giorni scatterà il termine per il pagamento della prima rata, ma già sono arrivate delle sospensioni. Ne dà notizia l'avvocato Claudio Defilippi, esperto in sovraindebitamento.

«Oggi (ieri, ndr) il Tribunale di Lucca ha deciso di sospendere l'esecuzione dell'atto impugnato limitatamente alle rate in scadenza al 31 ottobre e il 30 novembre». Il rischio che la quater faccia flop perché le rate sono troppo poche, troppo alte e tropppo ravvicinate, come le altre rottamazioni, è più che concreto.

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