Non soltanto Bersani: tutti gli insulti della sinistra a Vannacci

L'ex segretario dem a processo dopo un decreto penale. Ma la lista delle offese al generale è lunga

Non soltanto Bersani: tutti gli insulti della sinistra a Vannacci
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Vannacci compilation. E no, non parliamo dell'antologia delle frasi discutibili e controverse pronunciate dal generale da quando è improvvisamente balzato agli onori delle cronache, dopo che La Repubblica ha scoperto l'esistenza del libro «Il Mondo al Contrario», inizialmente autopubblicato dal militare, salvo poi diventare un caso editoriale. Stavolta si parla degli attacchi e degli insulti collezionati dal neo-eurodeputato della Lega. Talmente politicamente scorretto da far abbattere le barriere della continenza anche ai suoi numerosi detrattori. Il caso più noto è quello dell'ex segretario del Pd Pierluigi Bersani, cui è arrivato un decreto penale per avere insultato Vannacci. L'episodio risale alla Festa dell'Unità di Ravenna di settembre del 2023, quando sostanzialmente Bersani ha dato del «coglione» al generale. Touché. Solo che l'ex leader dem, querelato da Vannacci, ha rifiutato di pagare la multa prevista dal decreto del giudice e ora andrà a processo. Qualche giorno fa è stata la volta di Bobo Craxi. Che commenta Vannacci e gli scappa la frizione. «Quando si va nei luoghi di guerra si torna sempre un po' suonati. Ecco lui mi sembra una persona un po' suonata», ha detto Craxi il 12 agosto scorso a 4 di sera, su Rete4.

Di fronte agli attacchi di Matteo Salvini, che lo ha accusato di mancare di rispetto a tutti gli uomini delle forze armate, il politico socialista ha risposto sui social chiarendo che lui ce l'aveva esclusivamente con Vannacci. Così come la segretaria del Pd Elly Schlein, che prima delle elezioni europee ha sentenziato: «A ogni sua bestialità risponderemo con più diritti». Nello stesso periodo, per Nicola Fratoianni di Avs l'ipotesi di un confronto televisivo tra Ilaria Salis e Vannacci era «qualcosa di estremamente offensivo». A dicembre del 2023, a L'Aria che Tira su La7, di fronte all'introduzione nel dibattito di alcuni punti di vista espressi dal generale, la deputata dem Laura Boldrini ha risposto: «È un generale, non un politico. Perché me lo chiama in causa come un politico. Quello è un generale, scusi. Non dovrebbe entrare nel dibattito politico, abbia pazienza». «Ignoralo», dunque. Come la campagna di comunicazione promossa dal Pd per le europee. Con tanto di faccia di Vannacci «oscurata» sugli occhi dalla scritta, appunto, «ignoralo».

Carlo Calenda, a DiMartedì su La7, lo ha definito «fascista».

Uno degli epiteti più gettonati per Vannacci, insieme a «omofobo» e «razzista». Stefano Bandecchi, invece, lo ha chiamato «codardo». Per non parlare degli insulti e delle minacce rivolte a chi voleva ospitare le presentazioni del libro del generale.

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