"Nordafricano e cittadino italiano". Lega all'attacco, scoppia la bufera

Il post di Salvini: "Pena esemplare e senza sconti". Zanella (Avs): "Orribile, tenta di accreditare l'origine etnica del femminicidio"

"Nordafricano e cittadino italiano". Lega all'attacco, scoppia la bufera
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La polemica politica scatta qualche ora dopo la confessione dell'assassino di Sharon Verzeni. Tutto parte da un post pubblicato sui social dal leader della Lega Matteo Salvini, che è anche vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. «Fermato Moussa Sagare, origini nordafricane e cittadinanza italiana, sospettato di aver assassinato la povera Sharon. Spero venga fatta chiarezza il prima possibile e, in caso di colpevolezza, pena esemplare, senza sconti. Complimenti ai Carabinieri!», scrive Salvini, sottolineando che il reo-confesso è un africano con cittadinanza italiana. Un modo per tenere il punto, dopo il dibattito delle ultime settimane, anche interno al centrodestra, sullo Ius Scholae.

L'altro commento che scatena le reazioni da parte dell'opposizione è firmato dalla deputata leghista Laura Ravetto. «Nato a Milano. Ma opportuno che un soggetto simile sia cittadino italiano? Sono questi i nuovi Italiani cui aspiriamo?», scrive la parlamentare della Lega. «Oh, abbiamo i giornali che per una volta ci dicono la nazionalità di un criminale. È italiano. Si chiama Moussa Sangaré», insiste il senatore del Carroccio Claudio Borghi.

Non si fanno attendere le repliche del centrosinistra. «Ovviamente Matteo Salvini ha già sentenziato la colpevolezza di Moussa Sangare, chiedendo pena esemplare, cioè potenziata? Ciò che è orribile nel suo post è il tentativo di accreditare una origine etnica del femminicidio: questo è inaccettabile perché nega totalmente e colpevolmente la trasversalità di un fenomeno che non riguarda classi sociali, colore della pelle, confini statali e che la maggior parte delle volte nasce dentro i nuclei familiari. Troppo spesso il maschio killer è marito, compagno, partner», dice la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella.

Davide Faraone, capogruppo di Italia Viva a Montecitorio, parla di «becera campagna politica su un terribile omicidio». «Rileggiamo i giornali di agosto e troviamo in ogni articolo, neanche troppo velati, i sospettucci gettati lì sul compagno di Sharon Verzeni, Sergio Ruocco, con storie di dissidi tra i due, telecamere che lo seguono ovunque, convocazioni in caserma interpretate come sentenze di condanna. Questo sarebbe diritto di cronaca?», polemizza invece il deputato di Azione Enrico Costa, a proposito dei sospetti sul compagno della vittima.

Anche Alessia Ambrosi, deputata di Fratelli d'Italia, si concentra su Ruocco e dice: «Il mio pensiero a Sergio Ruocco, italiano, fidanzato di Sharon Verzeni che, oltre alla lancinante perdita della compagna di vita, per un mese ha dovuto convivere con il sospetto - orribile e infamante - di essere lui l'autore dell'omicidio».

«Si chieda scusa a Sergio Ruocco, il compagno di Sharon Verzeni, già designato da molti giornali come colpevole perfetto», le fa eco la compagna di partito Susanna Campione, senatrice di Fratelli d'Italia componente della commissione bicamerale contro il femminicidio.

Per Riccardo Magi, segretario di +Europa, Salvini e la Lega sono degli «avvoltoi». Dal Pd il vicecapogruppo al Senato invece Antonio Nicita taglia corto: «Dalla Lega sciacallaggio e razzismo».

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