Nordio sulla prescrizione: "Una riforma mostruosa"

L'ex magistrato critica le nuove norme: «Va contro la nostra Costituzione»

Nordio sulla prescrizione: "Una riforma mostruosa"

Abano Terme (Pd)La legge sulla prescrizione? «Una legge mostruosa. Un peccato mortale». Duro Carlo Nordio alla sesta serata della Festa dei Lettori del Giornale, che finisce oggi all'hotel Mioni Pezzato di Abano Terme. Ieri la serata conclusiva con gli inviati di guerra Fausto Biloslavo e Gian Micalessin. La festa, organizzata da Stefano Passaquindici, coordinatore dei Viaggi del Giornale, vede la partecipazione di centinaia di lettori e venerdì sera erano davvero in tanti, tutti molto attenti per ascoltare il magistrato Nordio, intervistato dall'inviato Stefano Zurlo. Un celebre procuratore aggiunto, ora in pensione, che ha seguito lo scandalo del Mose, che negli anni Ottanta fu protagonista delle indagini sulle Brigate Rosse venete e che negli anni Novanta seguì le inchieste su Tangentopoli.

L'ex magistrato ha spiegato in modo chiaro la nuova prescrizione, bandiera del Movimento Cinquestelle, voluta dal ministro Alfonso Bonafede. «Quando viene commesso un reato - ha detto Nordio - dopo un certo periodo di tempo questo si estingue. E questo perché lo Stato perde interesse a punire la persona, ovviamente questo interesse cambia a seconda della gravità del reato». La riforma Bonafede, invece, mette una spada di Damocle a vita sulle persone, prevede lo stop della prescrizione dopo la sentenza di primo grado, indistintamente che sia di condanna o di assoluzione. Ma soprattutto in questo modo si viola il principio sacro e inviolabile previsto nella nostra Carta costituzionale all'articolo 111 e introdotto anche nella Carta dei diritti dell'Unione Europea, adottata a Nizza nel 2000, e anche nella Convenzione Europea dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, all'articolo 6, che è quello, ha spiegato Nordio, della ragionevole durata del processo. Tutte disposizioni e tutti principi che Bonafede sostanzialmente se ne frega. «La Costituzione dice che ogni persona ha diritto a un processo che si svolga in tempi ragionevoli - ha detto Nordio - questo è un principio sacro ecco perché questa legge è un peccato mortale. Prescrizione vuol dire che dopo un certo periodo di tempo non puoi processare una persona, e la bella pensata è stata di dire che dopo la sentenza di primo grado la prescrizione si sospende». Una legge già concordata con l'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a cui però era seguito un patto. «Questa bella pensata che tiene una persona sospesa a un filo per l'eternità - ha detto l'ex procuratore aggiunto lagunare - era stata concordata anche con Salvini quando era al governo, ma era stata fatta a patto, aveva detto Salvini, che venisse accompagnata da una legge che prevedesse la celerità dei processi. Insomma il patto governativo era questo: facciamo entrare in vigore la legge nel momento in cui entra il vigore la riforma dei processi. Cos'è accaduto invece? Che della riforma sulla durata dei processi non se n'è fatto nulla, e il ministro della Giustizia intanto ha mandato avanti quella sulla prescrizione. Una legge mostruosa che oltre a tenere una persona sospesa a un filo per sempre, tiene sospese anche le vittime. Questo porterà i processi ad avere una durata interminabile.

E la cosa riprovevole è che il Governo aveva promesso una cosa, la riforma dei processi, e non l'ha fatta. Insomma hanno fatto uno strame del diritto che è una cosa vergognosa». Una prescrizione infatti che rischia di intasare il sistema, ma che Bonafede continua a chiamare «conquista di civiltà».

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