11.925 euro di rimborsi pubblici non consentiti. È l'ammontare complessivo di danno erariale che i giudici della Corte dei Conti della Liguria contestano a 15 ex membri del Consiglio comunale di Genova. Tra loro anche il leghista Edoardo Rixi, ex viceministro delle Infrastrutture che lo scorso 30 maggio si era dimesso dal governo dopo la condanna di 1° grado a 3 anni e 5 mesi per falso e peculato nel quadro dell'inchiesta della Procura genovese sulle "spese pazze" della Regione Liguria nel quinquiennio 2010-2015.
Come scrive Il Secolo XIX, lunedì la Guardia di Finanza ha notificato 15 inviti ad altrettanti ex consiglieri di Palazzo Tursi, indagati dalla Corte dei Conti per avere incassato quasi 12 mila euro di rimborsi a cui non avrebbero avuto diritto trattandosi di spese non istituzionali. Le contestazioni dei giudici vanno da poche decine di euro ai 5.088 euro di telefonate dell'attuale vicesindaco e assessore al traffico Stefano Balleari (Fdi), per utenze intestate al suo studio professionale, mentre Rixi deve rispondere per 1.140 euro. Tra gli ex consiglieri coinvolti anche l'ex capogruppo Pdl, Lilli Lauro, e l'ex Idv Francesco De Benedictis.
Secondo la Corte dei Conti, tra i rimborsi non dovuti ci sarebbero spese per libri, schede e ricariche telefoniche, cuffiette acustiche e "pen drive". Interpellato a proposito dell'indagine, il sindaco genovese Marco Bucci ha dichiarato che "(si tratta di) fatti che oggi non possono più succedere perché all'inizio della nostra giunta abbiamo fatto un regolamento molto più stretto che non lascia spazio alle cose successe in passato. Vedremo se ci saranno avanzamenti nell'inchiesta o se tutto si risolverà con semplici spiegazioni, per ora è troppo presto". I presunti rimborsi non dovuti si riferiscono alla legislatura 2012-2017.
A quell'epoca Rixi era al tempo stesso consigliere regionale della Liguria e consigliere comunale per l'allora Lega Nord.
Rixi, 45 anni, a fine maggio era stato protagonista suo malgrado di un'aspra polemica politica con il Movimento 5 Stelle che ne chiedeva le dimissioni in caso di condanna nel quadro del processo sulle "spese pazze". Dimissioni che Rixi aveva subito rassegnato pur assicurando di "non avere commesso alcun reato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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