Nuovo codice stradale. Schlein fa le barricate

Alla Camera 240 emendamenti del Pd. Elly: "È un codice delle stragi". Dai cellulari al volante alle bici, cosa cambia

Nuovo codice stradale. Schlein fa le barricate
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Gli ostacoli all'approvazione definitiva del ddl Sicurezza stradale alla Camera sono tutti targati Pd. Elly Schlein gli ha già appioppato l'appellativo Codice stragi.

Il suo partito ha presentato 240 emendamenti per ritardare la sua conversione in legge e ha già annunciato una mobilitazione sui territori. Una mossa che ha fatto irritare soprattutto la Lega, partito del ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che ha sostenuto le modifiche con vigore negli scorsi mesi. «È il solito teatrino della sinistra che oggi annuncia battaglia a fianco delle sue associazioni contro una riforma che, dopo troppi anni, mette mano al codice della strada introducendo norme coraggiose e necessarie» commenta la senatrice della Lega Tilde Minasi, capogruppo in commissione Trasporti. «Un comportamento vergognoso» rincara la dose la leghista Elena Maccanti, relatrice alla Camera. Che spiega il lavoro di squadra bipartisan svolto in commissione: «Sono stati approvati 160 emendamenti, molti dei quali proposti dall'opposizione». Tanto che i 17 articoli originali sono diventati 35 «proprio grazie alla collaborazione tra tutte le parti politiche, compresa la minoranza di governo». Dunque per Maccanti «l'attacco del Pd appare davvero ridicolo e pretestuoso, mosso unicamente dalla mera campagna elettorale».

Ma mentre il Pd parla di un attacco «scomposto alla mobilità sostenibile e ciclabile» il testo della legge si schiera per la sicurezza. A cominciare dal sanzionare pesantemente (con la sospensione della patente fino a 15 giorni) l'uso del cellulare al volante, prima causa di incidenti stradali in Italia. O dal togliere la quattroruote (ergastolo della patente) a chi usa droghe o è ubriaco, a sospendere la patente a chi guida contromano o passa con il rosso, a multare pesantemente chi parcheggia nell'area dedicata all'handicap.

E che dire dell'uso dissennato dei monopattini che sfrecciano su strade o marciapiedi? D'ora in poi i monopattini elettrici potranno essere guidati esclusivamente su strade urbane con limite di velocità non superiore a 50 km/h. Niente ciclabili, niente marciapiedi, niente zone pedonali. Ma casco, targa e assicurazione per tutti. Anche il contestato uso dell'auto di famiglia da parte dei neo patentati ha sollevato un polverone. Ma il limite della potenza di un'auto (che dura tre anni e non più uno) non è esattamente quella che ha permesso agli irresponsabili youtuber romani alla guida di una Lamborghini di provocare un incidente mortale. Il limite di 70kW/h è salito a 105, una media potenza, per agevolare le famiglie che non si possono permettere di acquistare una vecchia auto a prezzi folli (oltre assicurazione e bollo) per mettere al volante un diciottenne.

Un'altra novità riguarda gli autovelox: non potranno essere utilizzati per multare gli automobilisti quando il limite è inferiore ai 50 all'ora in città, nelle zone 30 e nelle strade extraurbane sotto i 90 all'ora. I dispositivi potranno registrare più sanzioni contemporaneamente e la multa sarà una sola se gli eccessi si sono verificati sullo stesso tratto di strada e entro la stessa ora.

Per biciclette e pedoni, sono previsti invece controlli da remoto per verificare se è stata data loro la precedenza, visto il loro coinvolgimento in continuo aumento negli incidenti stradali. Riguardo alle Ztl, per i Comuni sarà più difficile introdurne di nuove mentre è prevista l'introduzione di nuovi corsi educativi sul traffico stradale nelle scuole.

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