Ok alla manovra: fino a 28 miliardi per tagliare il cuneo e abbassare l'Irpef. Finanziato il Ponte

È una manovra "approvata a tempo di record, in poco più di un'ora a dimostrazione dell'unità di vedute nel Consiglio dei ministri e nella maggioranza"

Ok alla manovra: fino a 28 miliardi per tagliare il cuneo e abbassare l'Irpef. Finanziato il Ponte
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È una manovra «approvata a tempo di record, in poco più di un'ora a dimostrazione dell'unità di vedute nel Consiglio dei ministri e nella maggioranza». Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ieri in conferenza stampa ha presentato così la manovra 2024. L'insieme dei provvedimenti, incluso il collegato fiscale, vale circa 28 miliardi di euro. Per 15,7 miliardi, ha ricordato il premier, si tratta di extradeficit. Altri 5 miliardi verranno da tagli di spesa, in particolare dei ministeri. Infine, 4 miliardi sono attinenti al Fondo per la riduzione della pressione fiscale che, ha osservato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, «miracolosamente il Parlamento non ha intaccato».

L'extradeficit sarà destinato alla conferma del taglio del cuneo fiscale (10 miliardi) e all'accorpamento delle prime due aliquote Irpef al 23% (4,5 miliardi) estendendo il prelievo fino a 28mila euro di reddito annuo lordo. Come ha spiegato il ministero dell'Economia, si tratta di «misure di protezione dagli effetti dell'inflazione» per i redditi medio-bassi. «È una manovra molto seria e realistica e non disperde risorse, le concentra su grandi priorità», ha aggiunto Meloni ricordando che «nel 2024 avremo circa 13 miliardi di euro di maggiori interessi sul debito da pagare, in forza delle decisioni assunte dalla Banca centrale europea e circa 20 miliardi di euro di Superbonus». E, ha sintetizzato: «L'aumento dei tassi d'interesse e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio». Il fatto che «la legge di Bilancio, sia andata a prendere a schiaffoni tutti i ministri a beneficio degli italiani con redditi medio-bassi è la dimostrazione di questo tipo di coscienza che ha la classe politica che è al governo», ha specificato Giorgetti.

Come spiegato dal titolare del Tesoro, «5 miliardi sono al rinnovo dei contratti della pa ed altre risorse per la guerra in Ucraina e 1,2 miliardi al rifinanziamento delle missioni all'estero». Previsto, inoltre, «il rifinanziamento degli sgravi su fringe benefit e premi di produttività». «Per noi la priorità quest'anno è il rinnovo del contratto del comparto sicurezza», ha sottolineato Meloni evidenziando che «alla sanità sono destinati altri 2 miliardi». Con i quasi 136 miliardi di euro previsti nel 2024 per il Fondo sanitario nazionale «raggiungiamo il più alto investimento mai previsto per la Sanità», ha aggiunto respingendo al mittente le accuse delle opposizioni.

Il vicepremier Matteo Salvini ha rimarcato che «in manovra c'è la copertura per il Ponte sullo Stretto di Messina». L'opera e finanziata per 12 miliardi, nella «proiezione pluriennale dei tempi necessari per la realizzazione», ha chiosato Giorgetti. Nell'orizzonte temporale dei primi tre anni le risorse «sono prevalentemente concentrate nel 2025-2026». C'è anche «il primo intervento sul canone Rai che verrà tagliato dalla bolletta», ha proseguito sottolineando che il contributo annuo scenderà da 90 a 70 euro.

Giorgetti ha infine messo in evidenza il «programma ambizioso di privatizzazioni» da 20 miliardi.

Se «per alcune ci sono passaggi tecnici complessi, che richiedono tempo, altre possono già traguardare dei risultati nel 2024». L'obiettivo è «finalmente incassare quelle ridotte disponibilità che potrebbero derivare dalla vendita di Ita (250-300 milioni per il 40%; ndr)», ha affermato. Idem per il Monte Paschi.

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