Il 17 dicembre scorso, il presidente dem della Calabria, Mario Oliverio aveva annunciato lo sciopero della fame per protestare contro il suo coinvolgimento nell'inchiesta “Lande desolate”, centrata su due appalti, gestiti dalla Regione, per la realizzazione della sciovia di Lorica (località turistica della Sila) e dell'aviosuperficie di Scalea. Per Oliverio, accusato di abuso d'ufficio, gli inquirenti della Procura di Catanzaro – guidati da Nicola Gratteri – avevano chiesto gli arresti domiciliari, poi trasformati dal gip in obbligo di dimora a San Giovanni in Fiore (comune di residenza del governatore). Oliverio aveva subito professato la sua innocenza e annunciato un'opposizione clamorosa: «Di fronte ad accuse infamanti ho deciso di fare lo sciopero della fame. La mia vita e il mio impegno politico e istituzionale sono stati sempre improntati al massimo di trasparenza, di concreta lotta alla criminalità, di onestà e rispettosa gestione della cosa pubblica». Il governatore calabrese aveva espresso la sua volontà di portare avanti il “digiuno politico” anche in tv, durante una diretta della Rai. Lo sciopero sarebbe così iniziato il 18 dicembre, il giorno dopo lo scoppio dell'inchiesta. Da allora, però, della protesta di Oliverio non si sono più avute notizie. Il governatore non ha mai comunicato di voler sospendere lo sciopero della fame, ma, al tempo stesso, non sono stati diramati bollettini medici sulle sue condizioni di salute. Insomma, la protesta si è evoluta in modo piuttosto anomalo, soprattutto se la si paragona alle tante iniziative simili portate avanti in passato da Marco Pannella, i cui scioperi della fame per l'affermazione dei diritti civili hanno più volte rischiato di compromettere seriamente il suo stato di salute. D'altronde, gli effetti del digiuno, in genere, cominciano a vedersi fin dai primi giorni e, dopo due settimane, in un uomo adulto dovrebbero cominciare a manifestarsi i primi danni permanenti.
Oliverio, dal canto suo, sembra invece godere di buona salute, come dimostrano le ultime foto pubbliche. In una, scattata lo scorso 9 gennaio, il presidente del Pd è stato ritratto durante un incontro a San Giovanni in Fiore con i nuovi commissari della Sanità calabrese, Saverio Cotticelli e Thomas Schael. In quell'occasione, il governatore è apparso tutt'altro che smagrito, per niente debilitato da uno sciopero della fame che – se condotto fino in fondo – avrebbe dovuto determinare evidenti conseguenze fisiche. Per fortuna, invece, il presidente calabrese è apparso in ottima forma o, comunque, non meno in salute rispetto al passato. «Macché sciopero della fame, lo ha annunciato ma non lo ha mai portato avanti. Qualcuno lo ha consigliato male», confessa uno dei collaboratori storici del governatore. È dunque più che possibile che la sortita di Oliverio sia stata solo una mossa propagandistica, un annuncio e niente più. Non sarebbe nemmeno la prima volta.
Circa un anno fa, Oliverio aveva dichiarato pubblicamente la sua intenzione di incatenarsi davanti a Palazzo Chigi per protestare contro il commissariamento della sanità calabrese. Inutile cercare su Google le parole “Oliverio” e “incatenamento”: non comparirà alcuna immagine del presidente con le catene ai polsi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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