Omogo: "La pancia cresceva, dipinta dalla sorella di Rosa"

La moglie e l'inganno alla famiglia durato mesi: "Abbiamo preparato insieme la festa"

Omogo: "La pancia cresceva, dipinta dalla sorella di Rosa"
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Nessuno si era accorto di nulla, non il marito che pure la vedeva svestita, né la sorella che le aveva disegnato la pancia. «Mia moglie ha fatto tutto da sola, anche sua sorella è senza parole, la stessa cosa sua mamma, la cognata, tutta la famiglia», dice Moses Omogo Chiediebere, marito di Rosa Vespa, la donna accusata del sequestro della piccola Sofia, avvenuto lo scorso 21 gennaio in una clinica di Cosenza, parlando a Cinque minuti su Rai 1.

Pur restando indagato in concorso con la moglie per il rapimento della neonata, il 43enne nigeriano è stato scarcerato perché ritenuto all'oscuro di tutto. Ora dice di essere pronto a perdonarla quella donna che per mesi ha finto di essere incinta, facendogli credere di essere diventato padre di un maschietto, anche se la neonata sottratta con uno stratagemma ad una mamma in clinica era una bimba. «Io ho creduto a mia moglie, stavamo insieme da quasi tredici anni: dieci anni di fidanzamento e tre di matrimonio. È successo - racconta Moses - che prima di partire per il funerale di mia mamma, a maggio, mi ha dato questa notizia che era incinta e io le ho creduto. Quando sono tornato ho visto che anche la pancia era cresciuta di più, stava facendo tutte le analisi. La pancia è cresciuta come quella di una donna incinta. Mia moglie mi ha detto che il 21 gennaio era il giorno delle dimissioni, ho preso mezza giornata a lavoro, sono andato in ospedale ma mi ha detto che il dottore non aveva firmato la lettera di dimissioni. Io ero arrabbiato perché siamo stati là mezza giornata. La festa l'abbiamo preparata insieme alla famiglia». Uno choc, tutto quello che è successo dopo, dal quale sta cercando ancora di riprendersi.

Per trovare una spiegazione a questa incredibile vicenda può essere utile leggere l'ordinanza di convalida dell'arresto di Rosa Vespa, dalla quale emergono le complesse dinamiche della coppia, in cui il marito viene descritto dal gip come un uomo dalla personalità «chiaramente soccombente rispetto a quella della moglie». Un rapporto «asimmetrico», il loro, nel quale «Omogo si pone in una posizione di piena accondiscendenza e cieca fiducia nei confronti della Vespa». Insomma, lui sarebbe stato succube della donna e per questo si sarebbe lasciato ingannare.

La versione della completa estraneità del marito, però, non ha mai convinto la famiglia della neonata, che si è affidata a un avvocato per seguire le indagini e nominerà dei consulenti per fare luce su eventuali

ulteriori responsabilità, anche nei confronti di altri soggetti. Un'attività di supporto a quella della Procura di Cosenza, che sta cercando di capire se la finta madre abbia avuto dei complici nel realizzare il suo folle piano.

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