Andrea Crippa, deputato leghista e vice segretario del Carroccio, è sorpreso dall'«Espresso-gate», ma fino a un certo punto. «Che fosse tutta una bufala lo sapevamo da subito. La Lega ha sempre vissuto di autofinanziamento, altro che rubli da Mosca».
Però, che fosse organizzato a tavolino non se l'aspettava?
«Diciamo che sono sorpreso che dei giornalisti, che dovrebbero cercare la verità, abbiano invece cercato di inquinare le elezioni europee del 2019 montando ad arte una falsa inchiesta per indebolire la Lega. E ci sono riusciti».
Ma la Lega fece il botto a quelle elezioni.
«Sì, ma sono state fatte commissioni di inchiesta al Parlamento europeo, a Roma Salvini è stato sottoposto a interrogazioni sulla Russia da parte del Pd, sono andati avanti per anni, anche alle regionali in Lombardia Majorino (candidato del centrosinistra, ndr) ha martellato tutti i giorni sulla questione del Metropol e i soldi della Russia. Invece era tutta una macchinazione».
Ha dei sospetti sui mandanti?
«Sono convinto che ci sia un disegno politico dietro. A livello europeo il dibattito contro la Lega è stato feroce e violento da parte dei socialisti, proprio mentre prendevano le valigette di soldi dal Qatar. Mi sembra chiaro il collegamento tra finta informazione e politica. Un quadro preoccupante».
Avete fatto un esposto in procura.
«Sì perché la magistratura ha il dovere di approfondire, Salvini in quel momento non era solo il leader della Lega, era anche vicepremier e ministro dell'Interno. Se c'è stata una macchinazione per colpire il ministro dell'Interno è un fatto molto grave su cui i magistrati devono fare chiarezza, e anche molto rapidamente. Mi sembra che la Guardia di Finanza abbia messo a disposizione elementi molto chiari. Ma aggiungo che servono anche provvedimenti nei confronti dei giornalisti responsabili di questa operazione».
Cosa intende?
«L'Ordine dei giornalisti dovrebbe sanzionarli e radiarli dall'albo. A maggior ragione questo vale per Marco Damilano, che all'epoca era il direttore dell'Espresso, e ha fatto copertine, articoli, editoriali su questa storia che invece era una colossale bufala. È stato complice e colpevole. Mi aspetto anche che la Rai prenda una posizione».
Damilano conduce un programma su RaiTre.
«Ricordo che è entrato in Rai grazie al Pd. Uno potrebbe anche pensare sia un premio per quello che fa fatto contro la Lega all'Espresso, per aver montato tutta la storia dei soldi russi. Gli elementi per avere sospetti ci sono tutti».
I rapporti della Lega con la Russia però sono reali. Anche lei andò a Mosca.
«Certo, abbiamo firmato un accordo politico su temi valoriali. Poi è cambiato il mondo, la Russia ha scatenato una guerra. Ma all'epoca c'erano dei rapporti politici, dei valori comuni. Non certo soldi. Quelli ci sono stati tra parlamentari del Pd e il Qatar. E questi sono fatti, non invenzioni di giornalisti di parte».
A proposito di Ue, lei è per l'ingresso della Lega nel Ppe.
«La Lega governa in Italia, governa le regioni
che producono il maggiore Pil, credo che debba e voglia incidere di più anche in Europa. Questo può farlo eventualmente anche spostando il baricentro del Ppe verso i temi del centrodestra. La Lega ha la storia per farlo».
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