"Non lo dice mica solo Brunetta. Me l'ha detto anche Silvio Berlusconi: se vuoi, in lista ti ci metto io". Intervistato dalla Stampa, Umberto Bossi lancia un avvertimento a Matteo Salvini. Ma si tratta - appunto - solo di un avvertimento. Perché, come spiega lo stesso Senatur, "per adesso" resta nella Lega. "Il referendum (sull'autonomia della Lombardia e del Veneto, ndr) è così decisivo che tutto il resto passa in second'ordine - aggiunge il fondatore del Carroccio - prima vinciamolo, l'importante è questo".
"Poi si vedrà". Bossi rimanda tutto a dopo il 22 ottobre. Il referendum per ottenere l'autonomia della Lombardia e del Veneto dallo Stato centrale è troppo importante per metterci di mezzo il tema della candidatura alle elezioni politiche del 2018. "Di certo - fa, però, sapere il Senatur in una intervista alla Stampa - Berlusconi l'offerta di candidarmi l'ha fatta. Ma credo che alla fine sarò candidato alle elezioni per la Lega", aggiunge sottolineando, al tempo stesso, che nel centrodestra si troverà di sicuro l'accordo. "Mi fido di Berlusconi - spiega Bossi - e non dimentico quello che ha fatto. Anche per la Lega".
Quanto ai referendum per l'autonomia, Bossi spiega che sono importanti "per dimostrare a Roma che la Lombardia non ne può più. E per salvare la nostra economia. Solo l'anno scorso qui hanno chiuso 100mila aziende - incalza - o teniamo i soldi dei lombardi in Lombardia e dei veneti in Veneto o si rischia che la crisi economica diventi una crisi sociale".
"I referendum di Lombardia e Veneto sono un modello per il Nord - aggiunge - poi ogni regione farà quello che vuole. Evidentemente anche a Torino ne hanno piene le scatole di dare soldi a Roma", conclude facendo riferimento alla proposta avanzata della Lega Nord anche in Piemonte.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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