"Cambi metodo". "Garantite i voti". Scontro tra Draghi e i partiti di maggioranza

Mario Draghi dal presidente Sergio Mattarella dopo le divisioni della maggioranza sul Milleproroghe. Convocati i capo-delegazione: domani è il giorno chiave contro il caro bollette. Intanto è scontro coi partiti

"Cambi metodo". "Garantite i voti". Scontro tra Draghi e i partiti di maggioranza

Le formazioni che fanno parte della maggioranza hanno chiesto al premier una modifica ai metodi utilizzati. Il presidente del Consiglio Mario Draghi si sta riunendo con i ministri che rappresentano i partiti che reggono l'azione dell'esecutivo, ossia Stefano Patuanelli, Giancarlo Giorgetti, Maria Stella Gelmini, Andrea Orlando, Elena Bonetti e Roberto Speranza.

Nel corso di questa riunione, i partiti hanno invitato a modificare i "metodi", considerando altrimenti "inevitabili" gli "incidenti" - così come sono stati definiti - come quello avvenuto attorno al Milleproroghe. Lo hanno fatto sapere, secondo l'Agi, fonti ministeriali. Draghi, dicono le stesse fonti, avrebbe fatto notare il "coinvolgimento" con cui il governo avrebbe immaginato la manovra. Le "critiche" - avrebbe però aggiunto il premier - sono arrivate comunque. Con i capi delegazione Draghi è stato netto spiegando come sia inaccettabile quanto accaduto a Montecitorio in notturna: "O i partiti garantiscono i voti in Parlamento, o il governo non va più avanti".

Il premier Mario Draghi, dopo essere tornato da Bruxelles e dopo aver annunciato che andrà a Mosca per discutere della delicata situazione russo-ucraina, si era recato al Quirinale per un summit con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

L'oggetto dell'incontro sarebbe stato proprio la situazione che coinvolge la possibile invasione da parte russa dell'Ucraina ma, stando a quanto si apprende dal Corriere della Sera, il presidente del Consiglio avrebbe posto sul tavolo anche le questioni di stretta urgenza tra quelle relative all'azione dell'esecutivo che presiede. Da qui, forse, la decisione che ha riguardato la cabina di regia.

Il presidente del Consiglio aveva convocato per le18 i capo-delegazione delle forze politiche che compongono l'attuale maggioranza di governo. Il tema posto, con ogni probabilità, è stato lo strappo avvenuto durante la scorsa nottata, quando il governo è andato sotto in quattro circostanze presso la commissione Affari Costituzionali e Bilancio della Camera dei deputati. Nello specifico, Forza Italia e Lega, rispetto ad alcuni emendamenti relativi al decreto Milleproroghe, hanno deciso di votare insieme a Fratelli d'Italia, che si trova all'opposizione.

Draghi, insomma, aveva intenzione di serrare i ranghi della maggioranza dell'esecutivo in vista dei prossimi passaggi. Come viene ripercorso da Il Messaggero, l'ex presidente della Bce risultava "irritato" per quanto avvenuto.

Domani poi è un giorno clou: è previsto il Consiglio dei ministri che dovrebbe intervenire in maniera pratica con un dl bollette sugli aumenti che gli italiani hanno subito in questi primi mesi dell'anno.

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