Ora i 5 Stelle si giocano la carta Conte. Ma occhio a "Dibba"

Grandi manovre nel M5S sulla strategia da adottare prossimamente: Di Maio e soci pronti ad appoggiare un Conte-bis o ad allearsi alle urne con una lista diretta dal premier. Se si va al voto, il candidato premier sarà Di Battista

Ora i 5 Stelle si giocano la carta Conte. Ma occhio a "Dibba"

Mettersi alle spalle l'alleanza con Matteo Salvini e guardare avanti. È l'obiettivo del Movimento 5 Stelle, chiamato a riorganizzarsi dopo lo choc dell'addio della Lega all'esecutivo giallo-verde. Gli scenari sono diversi e imprevedibili. Per questo motivo, venerdì pomeriggio Luigi Di Maio ha riunito a Palazzo Chigi i big del Movimento. Presenti tra gli altri Davide Casaleggio, Paola Taverna, Alessandro Di Battista e Massimo Bugani. Come scrive anche Il Giorno, si sono fatte molte ipotesi. A partire da una (difficile) alleanza con il Pd, unico modo per evitare le urne e consegnare il Paese a Salvini. Ma si è parlato anche di Giuseppe Conte.

Il premier, uomo di fiducia dei 5 Stelle, è il centro di gravità permanente attorno a cui ruotano le residue speranze pentastellate di portare a termine le riforme annunciate nelle ultime settimane, dalla legge sulla giustizia a quella taglia-poltrone. L'idea di un appoggio esterno al "governo del presidente" Conte stuzzica il Movimento che però, come ripetuto più volte da Di Maio, è pronto ad andare subito alle urne. Dove Conte, il leader politico più apprezzato dagli elettir, potrebbe presentarsi insieme al M5S a capo di una lista personale. Ma attenzione, dato che lo stesso Conte potrebbe finire in Commissione europea.

Insomma, può succedere di tutto. Anche sulla regola del doppio mandato, per la quale gran parte dell'attuale classe dirigente grillina dovrebbe tornarsene a casa. Regola che, pare, non sarà abrogata. Chi sarà certamente della partita è Alessandro Di Battista.

"Dibba" aveva promesso il suo ritorno in campo in caso di nuove elezioni. Prospettiva che appare molto vicina e che lo vedrebbe assumere il ruolo di candidato premier del Movimento al posto dell'amico-nemico Di Maio, al quale spetterebbe ancora il ruolo di capo politico.

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