Se Matteo Salvini e Luigi Di Maio cercano di abbassare i toni, Danilo Toninelli non ci sta ad essere bollato come ministro "non all'altezza" e va allo scontro.
"Dicono che blocchiamo le opere per Genova e, così facendo, prendono le difese di chi le ha inferto un colpo durissimo", dice accusando "altri" di aver causato "danni incalcolabili causati da altri". E aggiunge: "Noi andiamo a Genova con la faccia pulita di chi, con onestà pensa al bene della città. Altri hanno una faccia un po' così".
Toninelli è finito - di nuovo - nell'occhio del ciclone per il blocco della Gronda. Ma lui dà la colpa a "l'evitabile tragedia del 14 agosto scorso" che "ha generato una doverosa procedura amministrativa sulla concessione". "L'opera è una parte importante del Piano economico finanziario del concessionario nei confronti del quale è in corso la procedura", spiega, "Una infrastruttura, peraltro, sottoposta a una revisione che potrà contribuire a renderla più efficiente rispetto al progetto da noi ereditato.
A chi dice che blocchiamo le opere per Genova rispondiamo con i numeri". E snocciola i dati del traffico marittimo, dei soldi "che i 'bravi' della politica tenevano fermi dal 2012, per il cantiere della sopraelevata dello scalo genovese" e del progetto del Terzo valico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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