Orrore in un centro di accoglienza. Bimba di 10 anni violentata e incinta

L'aggressore, migrante, individuato e arrestato

Orrore in un centro di accoglienza. Bimba di 10 anni violentata e incinta
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Un abuso subito tra le mura di un centro di accoglienza, la gravidanza inattesa della vittima di soli dieci anni e lo choc di una madre. È un caso clamoroso che rischia di rimettere in discussione l'intero sistema di accoglienza quello che arriva dal Bresciano. A fare da palcoscenico alla vicenda è la remota località di Collio, in alta Valtrompia, dove un vecchio albergo ospita migranti in attesa del riconoscimento di protezione internazionale. Ed è lì che, secondo quanto ricostruito da Bresciaoggi, un migrante avrebbe violentato una bambina di soli dieci anni, ospite nel Cas insieme alla madre. Dopo aver conquistato la fiducia delle due vicine di stanza, l'uomo avrebbe stuprato la bambina, che qualche settimana dopo ha scoperto di essere rimasta incinta. Ad accorgersi di comportamenti «strani e anomali» è stata proprio la madre, sorpresa dall'improvvisa freddezza della figlia. Sulla gravidanza gli inquirenti mantengono il più stretto riserbo e attendono gli esiti degli esami, ma dopo la denuncia il violentatore è stato individuato e arrestato con l'accusa di violenza sessuale aggravata. Detenuto nel carcere di Canton Mombello a Brescia, ha scelto la via del silenzio.

Mirella Zanini, sindaca del paese dal 1999, usa parole dure al Giornale di Brescia: «Siamo una comunità di 2.150 abitanti e gli ospiti dell'hotel sono 20: troppi per una frazione di mille persone. La vicenda non fa altro che confermare non solo tutte le nostre perplessità sulla presenza di questa struttura di accoglienza con ospiti che non si sono mai integrati, ma anche le difficoltà di convivenza più volte segnalate alle istituzioni. Certo, mi chiedo dove fossero quando accadevano i fatti la madre, gli educatori e gli addetti dell'onlus». La sindaca ripercorre poi i problemi affrontati in paese negli ultimi mesi: una ragazza impossibilitata a fare ginnastica all'aperto per la presenza di gruppi di giovani stranieri, un cartello di divieto di accesso davanti all'hotel poi fatto rimuovere. «Ora il clima si è fatto incandescente», dice Zanini che chiede un incontro urgente col prefetto di Brescia Andrea Polichetti. Il quale replica: «C'è un'indagine penale, la magistratura è al lavoro e rimane un fatto di una gravità assoluta. C'è piena disponibilità a incontrare il sindaco». Ma sul territorio c'è anche chi difende i migranti, come il gestore dell'hotel della frazione di San Colombano Giovanni Cantoni: «Non c'è alcun problema di convivenza in paese con i migranti racconta all'Adnkronos -.

Non sapevo nulla di quello che è successo perché non c'ero. Ma io mi trovo benissimo con loro, meglio che con tanti italiani». Anche il parroco di Collio don Battista Dassa distingue: «È un fatto orribile ma non c'entra niente con l'essere migranti o meno».

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