Nella Ostia che si è da poco lasciata alle spalle gli anni di commissarimento, riprendono i lavori. Lavori caratterizzati dal solito approccio frettoloso e raffazzonato con cui i pentastellati amministrano la cosa pubblica e, fin qui, nulla di nuovo. Se non fosse che, la rottura con quel passato imbarazzante che ha portato all’arresto dell’ex minisindaco dem e allo scioglimento del Municipio X per infiltrazioni mafiose, non appare così netta.
Come si apprende da La Repubblica, infatti, lo scorso 12 dicembre la giunta grillina è scivolata al primo provvedimento, affidando i lavori per il dragaggio del Canale dei Pescatori ad un imprenditore condannato in primo grado per truffa e falso in atto pubblico. Si tratta proprio dell’ad della Sama srl, Angelo Salzano, processato assieme all’allora direttore dell’ufficio tecnico di Ostia Aldo Papalini. A rendere tutto ancor più paradossale c’è che i lavori assegnati alla ditta sono gli stessi per cui l’ad, nel 2013, è finito nei guai. Stando alle carte processuali, Salzano e Papalini, “con artifizi consistenti nel simulare l’inquinamento dei fondali della foce del Canale dei Pescatori, ponevano in essere atti idonei a giustificare con le procedure di somma urgenza un appalto di rilevante importo al fine di procurarsi l’ingiusto profitto del pagamento di un’attività in realtà inesistente”.
Anche se, in questo caso, l’entità della commessa è irrisoria, la storia sembra ripetersi e grazie alla “somma urgenza” la Sama srl ha beneficiato dell’affidamento diretto. Due settimana fa, la neoeletta Di Pillo ha affiancato alla Zoldan, vincitrice di regolare bando di gara, la Sama di Salzano. “Valutata l’urgenza dell’intervento per la salvaguardia della pubblica e privata incolumità - recita il documento del Municipio X - si autorizza codesta impresa a intervenire nella giornata del 12 dicembre dalle 17.30 in poi e qualora se ne ravvisasse il bisogno nelle giornate successive, in concomitanza dell’impresa Zoldan”.
A denunciare l’affidamento è stata la capogruppo municipale di Fratelli d’Italia Monica Picca dopo aver eseguito un accesso agli atti. “In campagna elettorale - attacca la Picca - i grillini hanno sbandierato che avrebbero fatto gare pubbliche, ma alla prima occasione hanno dimostrato incapacità e dilettantismo. Di Pillo, come Raggi, predica bene ma razzola male: la neo gestione grillina fa lavorare ditte in qualche modo collegate a scandali che hanno già distrutto il nostro territorio”. Sempre da FdI Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, rispettivamente capogruppo in Campidoglio e consigliere comunale, invocano l’intervento della commissione Trasparenza.
Maria Cristiana Masi, dalle file di Forza Italia, chiede chiarimenti: “Curioso il fatto che i Cinquestelle abbiano criticato per anni le somme urgenze e oggi ne facciano ricorso a beneficio di una ditta dubbia, il timore è che tra incompetenza e incapacità siano gli uffici a comandare”.
Vuole vederci chiaro anche Luca Marsella di CasaPound Italia: “Noi chiediamo da tempo una soluzione definitiva, i dragaggi vanno avanti da 10 anni quando basterebbe allungare i moli e la questione sarebbe risolta ma questo non viene fatto perché su ogni dragaggio c’è sperpero di soldi, così non si combatte il malaffare”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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