Padre e figlio giustiziati. Killer tradito dall'impronta

Un colpo alla nuca, i corpi nascosti in un campo. Sono stati uccisi per un debito da 10mila euro Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni

Padre e figlio giustiziati. Killer tradito dall'impronta

Le impronte sull'auto delle vittime, il telefonino «agganciato» nell'ora del delitto a una cella vicina. Preso il killer di Cerignola, arrestato a Trinitapoli, provincia di Barletta-Andria-Trani, da polizia e carabinieri su mandato della Procura di Foggia. L'uomo, Giuseppe Rendina, 45 anni, precedenti per droga, avrebbe ucciso Gerardo e Pasquale Davide Cirillo, padre e figlio di 58 e 27 anni, per un debito di 10mila euro. Giustiziati entrambi con un colpo calibro 3,80 esploso da una pistola 9x17 (nove corta). Un'arma micidiale.

Teatro del duplice omicidio un fondo preso in affitto dai Cirillo per la coltivazione dei carciofi. Le vittime, uccise sabato con un colpo alla nuca, sono state avvolte in sacchi di plastica e nascoste sotto una catasta di tubi per l'irrigazione. A lanciare l'allarme la moglie di Gerardo che, non vedendo rincasare marito e figlio la sera per cena, va a denunciarne la scomparsa. Sono gli stessi parenti a raccontare agli inquirenti di quei 10mila euro o poco più che la famiglia doveva a un balordo della zona. Le ricerche dei due trovano subito riscontro, domenica mattina, a pochi metri da un casolare sul terreno agricolo tra Cerignola e Manfredonia. Sotto un ammasso di tubi il primo cadavere, quello del 27enne. Il giovane avrebbe fatto alcuni metri prima di cadere a terra morto: gli uomini della scientifica hanno trovato una scia di sangue fino al corpo. Anche il padre, ucciso con un proiettile in testa, viene nascosto fra i rifiuti agricoli in un sacco di plastica bianco. Manca l'auto, una Renault Capture, che verrà avvistata da un elicottero a qualche chilometro di distanza, seminascosta sotto un ponte sul fiume Carapelle. L'auto è stata utilizzata dall'assassino per la fuga. Ma Rendina come ci sarebbe arrivato sul luogo del delitto? Gli investigatori non escludono che l'omicida si sia fatto accompagnare da un complice per poi prendere l'auto delle sue vittime e portarla in un posto lontano, tanto da depistare le indagini.

In attesa degli esami autoptici sui cadaveri non è chiaro se è bastato un colpo esploso a distanza ravvicinata a uccidere entrambi. A terra, in ogni caso è stato trovato un solo bossolo calibro 3,80. L'arma semiautomatica, probabilmente una Glock, una Beretta 9x17 o una Walther PPK, non sarebbe stata ancora trovata. In attesa dell'interrogatorio di garanzia per la convalida del fermo Rendina è accusato di duplice omicidio volontario aggravato dal metodo mafioso. Un piccolo precedente anche per Gerardo Cirillo quando, nel 2014 vengono trovati due etti e mezzo di cocaina nella sua mansarda. Affidato ai servizi sociali, l'uomo si sarebbe allontanato dal giro degli spacciatori. Nessun precedente per il figlio Pasquale. Un fatto di sangue che appesantisce ancora di più il clima che si vive nella zona. Un territorio insanguinato con otto omicidi dall'inizio dell'anno.

«Superfluo ribadire la centralità di Cerignola - dice il sindaco Francesco Bonito - nello scacchiere criminale della Provincia e non solo. Qualcosa si stia muovendo e lo Stato non può farsi trovare impreparato. Qui la mafia locale è ben radicata».

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