Padre Jacques subito Beato. Già partita la canonizzazione

Il Papa ha dato il via al processo di beatificazione La procedura tecnica sarà rapida e finirà già nel 2018 SOSTIENI IL REPORTAGE SUI CRISTIANI SOTTO TIRO

Padre Jacques subito Beato. Già partita la canonizzazione

Padre Jacques Hamel potrebbe diventare Beato già nel 2018, a tempo di record. Dopo la dispensa voluta da Papa Francesco che ha deciso di accelerare l'iter per il riconoscimento del martirio dell'anziano sacerdote francese, ucciso a luglio nella parrocchia di Saint-Étienne, in Normandia, da due giovani fondamentalisti islamici al grido di «Allah Akbar», in Vaticano, tra gli addetti ai lavori, c'è la forte convinzione, ormai quasi una certezza, che il parroco 86enne potrà salire alla gloria degli altari, «al massimo nel giro di un paio d'anni», essendoci diverse testimonianze valide ed essendo già abbastanza chiaro che l'assassinio del sacerdote è avvenuto In odium fidei (in odio alla fede). Non servirà un miracolo, insomma, non dovranno esser riconosciute le cosiddette virtù eroiche, basterà ricostruire gli ultimi momenti di vita di Padre Hamel e certificare il martirio avvenuto all'interno della propria parrocchia, mentre celebrava messa.

Come successo per Giovanni Paolo II e per Madre Teresa di Calcutta, per Padre Jacques, il primo sacerdote martire dell'Isis, inoltre non sarà necessario aspettare che siano trascorsi cinque anni dalla morte: la fase diocesana del processo di beatificazione potrà esser aperta subito. Qualche giorno fa, infatti, l'arcivescovo di Rouen, monsignor Dominique Lebrun, durante la messa di riapertura della parrocchia di Padre Hamel, ha dato la notizia della dispensa papale, rivelando di esser stato contattato dalla Congregazione per le Cause dei Santi, che gli ha comunicato appunto la decisione di Bergoglio di voler velocizzare i tempi per la beatificazione.

Entro qualche settimana, l'arcivescovo Lebrun dovrebbe istituire un tribunale ecclesiastico per aprire il processo canonico diocesano e da quel momento, Padre Jacques, diventerà Servo di Dio: potrà insomma essere già venerato dai fedeli. Per il Papa, però, anche questo passaggio burocratico per la venerazione, è già stato risolto in due parole: «Esponi la foto di padre Jacques Hamel in chiesa: è già beato», ha detto, infatti, Francesco lo scorso 14 settembre al vescovo di Rouen, in occasione di una messa in suffragio del sacerdote ucciso, «Se qualcuno contesta questa scelta, dì che ti autorizza il Papa».

Già beato prima del processo, quindi, per volere di Bergoglio, anche se è stato lo stesso Pontefice a chiarire domenica sera, sul volo di ritorno dall'Azerbaijan che si dovrà comunque seguire l'iter previsto per la beatificazione. «Non perdere le testimonianze, questo è molto importante. Perché le testimonianze fresche, quello che ha visto la gente, poi con il tempo qualcuno muore, qualcuno si dimentica e questo succede». ha detto Francesco ai giornalisti. Un monito insomma a far presto, a istituire subito il tribunale per ascoltare i testimoni, tra cui Suor Danielle, che al momento dell'assassinio di Padre Jacques stava assistendo alla messa e ha visto i due terroristi che hanno intimato al sacerdote di mettersi in ginocchio, si sono filmati e hanno fatto «una specie di sermone in lingua araba e urlavano Daesh prima di sgozzarlo quando lui ha cercato di difendersi, rifiutandosi di inginocchiarsi».

A ricordare gli ultimi momenti di vita di Padre Hamel è stato lo stesso Francesco nella messa del 14 settembre scorso a casa Santa Marta: «C'è una cosa - ha detto Bergoglio - in quest'uomo che ha accettato il suo martirio lì, all'altare, c'è una cosa che mi fa pensare tanto: in mezzo al momento difficile che viveva, un uomo mite, un uomo buono, non ha perso la lucidità di accusare e dire chiaramente il nome dell'assassino, e ha detto chiaramente al suo aggressore:Vattene Satana!».

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