"Troppi padri, troppi ex mariti vivono una vita ai margini, senza nessuno a cui chiedere sostegno". Matteo Salvini, i papà separati li descrive così. Come persone rimaste sole e, spesso, con poche risorse. Secondo quanto riportato da La Stampa, il ministro dell'Interno, intervenendo a Radio Globo, è tornato a parlare di questo tema. Avanzando una proposta.
La proposta di Salvini
L'idea, già attuata in Lombardia, è quella di dare un sostentamento economico per aiutare gli uomini che si trovano in difficoltà dopo l'allontanamento dalle proprie famiglie: "La Regione dà 400 euro al mese di contributo ai padri separati. Conosco questa drammatica realtà e vorrei allargare a tutta l'Italia questo fondo". Il vicepresidente del Consiglio è convinto, infatti, che con quella cifra si possa "fare la differenza e ridare dignità a una padre per rivedere i suoi figli".
L'esempio lombardo e gli aiuti
Nella regione guidata dal leghista Attilio Fontana, che detiene il record nazionale di separazioni e divorsi, è stato istituito quattro anni fa un Fondo di sostegno per genitori separati, rivolto a entrambi i sessi. Il contributo consente di erogare una somma per figlio fino a 2.400 euro per un periodo massimo di sei mesi. Fra i requisiti per ottenerlo, il genitore deve certificare un reddito inferiore a 15mila euro all'ano e dimostrare di essere residente in Lombardia da almeno cinque anni. Eppure, secondo i dati Istat riportati dal quotidiano, i padri separati che vivono in condizioni di marginalità sarebbero, soltanto a Milano, circa 50mila. A maggio, la Regione aveva presentato due nuovi bandi a sostegno dei genitori soli, per un totale di sei milioni di euro, 4,6 come aiuto per gli affitti e il resto come contributo a fondo perduto per la ristrutturazione di immobili. E secondo il governatore Fontana si tratterebbe di "importanti misure a favore di chi rischia di entrare nella categoria dei nuovi poveri".
Ceccarelli: "Buona l'idea"
La proposta di allargare a tutto il Paese il provvedimento già previsto in Lombardia piace anche a Giorgio Ceccarelli, padre separato e presidente delle associazioni "Figli Negati" e "I Love Papà", che da anni si batte in difesa dei diritti dei papà e, in particolare, di quelli dei figli. Che però aggiunge: "Occorre, però, andare avanti con quelle parti estremamente positive del Ddl Pillon a favore del genitore più debole". Per Ceccarelli, l'dea di Salvini rappresenterebbe la "possibilità di continuare a fare i papà". Ma avverte: "Occorre un impegno maggiore per sostenere la doppia genitorialità in caso di separazione".
Il presidente torna, poi, a segnalare l'assenza di una "punzione" per chi "rapisce il figlio": "Chi non permette all'altro genitore (e generalmente è la madre) di prendere il figlio e impedisce di vedere e frequentare anche i nonni crea una tragedia familiare che va punita. In altri Paesi è previsto il carcere, mentre da noi no. Così come andrebbe previsto il carcere per quel genitore che, non avendo problemi economici, non dà il mantenimento per i figli".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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