Il palco, le luci e un finto Trump: Harris prepara la grande sfida tv

Kamala simula lo studio televisivo, un assistente si veste da tycoon con abito squadrato e cravatta lunga. Donald si allena con domande a raffica

Il palco, le luci e un finto Trump: Harris prepara la grande sfida tv
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A tre giorni dal cruciale confronto televisivo tra Donald Trump e Kamala Harris, i due candidati sono intenti a perfezionare tecniche e strategie, consapevoli che in una corsa testa a testa qualsiasi passo falso potrebbe essere fatale. La vicepresidente Usa è barricata in un hotel di Pittsburgh con il suo staff e non lascia nulla al caso: come riporta il New York Times, lì è stato ricreato il palco e persino luci simili a quelle della tv, mentre un suo consigliere impersona il tycoon (e per essere più realistico ne imita addirittura l'abbigliamento). Una delle priorità di Harris è far emergere gli istinti più autodistruttivi dell'avversario, oltre che apparire fredda e presidenziale.

I preparativi dell'ex presidente, invece, sono descritti come più improvvisati. Nessuno interpreta la rivale, ma secondo fonti informate gli assistenti di The Donald (tra cui l'ex deputata democratica Tulsi Gabbard) lo bersagliano di domande scomode come le sue vicende giudiziarie o l'aborto, su cui ha cambiato posizione più volte. I consiglieri temono che Trump possa apparire eccessivamente aggressivo mostrando il suo disprezzo per Harris (al contrario rispettava Hillary Clinton, sua avversaria nel 2016, definendola «intelligente» e una gran lavoratrice). L'obiettivo è evitare che Trump sembri «un prepotente», precisano le fonti, e costringere la candidata dem a riconoscere la continuità con l'impopolare Biden, oltre a sottolinearne le contraddizioni. «Non puoi voltare pagina quando sei responsabile dell'attuale incubo economico e di confine che il nostro paese sta vivendo», ha commentato il consigliere del tycoon Jason Miller quando gli è stato chiesto della strategia per il dibattito.

Intanto, un altro esponente della vecchia guardia' del partito repubblicano volta le spalle a Trump. L'ex vice presidente Dick Cheney voterà per Harris, come ha rivelato la figlia Liz a un evento in Texas. Soprannominato dai democratici Darth Vader, per via della sua «cattiveria» politica, Cheney ha ricoperto il ruolo di capo staff della Casa Bianca sotto il presidente Gerald Ford, segretario della Difesa durante la presidenza di George H.W. Bush e numero due con George W. Bush (lui è stato l'architetto dell'invasione americana dell'Iraq). Già nel 2022 ha preso le distanze da Trump, definendolo una «minaccia per la nostra repubblica» e un «codardo», e pochi giorni fa era stata la figlia - acerrima nemica del candidato repubblicano - a scaricarlo. «È importante riconoscere che Trump pone dei pericoli. Come conservatrice e come persona che tiene alla Costituzione, non solo non voterò per lui, ma voterò per Harris», ha spiegato l'ex deputata del Wyoming, che ha co-presieduto l'indagine della Camera sull'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021 diventando una feroce critica di The Donald, e finendo per essere estromessa dalle primarie Gop del suo stato due anni fa.

A fine agosto, inoltre, oltre 200 repubblicani che hanno lavorato per Bush Jr, per il senatore Mitt Romney e per il defunto senatore John McCain, hanno espresso il loro sostegno alla candidata democratica sottolineando che «l'alternativa è semplicemente insostenibile».

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