Pandemia No vax: stretta in Europa. E l'Italia prepara "l'obbligo mirato"

Boom di contagi in Germania, in arrivo restrizioni. I dati Iss: l'80% dei ricoverati sono persone non immunizzate. Costa: "Potremmo imporre il siero ai 50-60enni e a chi è a contatto col pubblico"

Pandemia No vax: stretta in Europa. E l'Italia prepara "l'obbligo mirato"

I no vax regalano un vantaggio al coronavirus. I dati sono incontrovertibili: nei paesi dove è più alta la percentuale della popolazione scoperta il Covid riprende forza. Non a caso il ministro della Salute tedesco, Jens Spahn, definisce la situazione attuale nel suo paese «la pandemia dei non vaccinati» che imporrà a breve nuove restrizioni. Oltre 11mila contagi il primo novembre, 16mila il 2 e più di 20mila ieri con 194 decessi per complicanze riconducibili al Covid-19. I cittadini vaccinati superano il 66% ma evidentemente non bastano. Se si guarda ai dati si evidenzia come rispetto ad esempio al resto d'Europa in Germania ci sia un robusto partito di diffidenti alla vaccinazione che arrivano al 16% e tra questi l'11% è rappresentato da «irriducibili», nettamente contrari al vaccino. Non stupisce che questi dati preoccupino Spahn anche perché la maggioranza fa parte della popolazione attiva, tra i 18 ed i 59 anni.

Mentre la Germania fronteggia quella che indubbiamente è la sua quarta ondata l'Organizzazione mondiale della sanità punta l'obiettivo sull'Europa perché, denuncia, è «l'unica regione a registrare un incremento dei contagi, più 6% e la seconda per aumento delle morti, più 12%, dopo il Sud-Est asiatico che è ad un più 50%». La pandemia mostra nella settimana tra il 25 e il 31 ottobre una leggera tendenza al rialzo globale, più 3%. Oltre 50mila le vittime in questo intervallo di tempo, più 8% rispetto ai 7 giorni precedenti. Aumenti che riguardano appunto l'Europa mentre le altre regioni hanno registrato riduzioni o trend stabili mentre i tassi di incidenza settimanale più elevati per 100mila abitanti si registrano appunto in Europa (192,3 nuovi casi per 100mila abitanti). Situazione drammatica in Russia che da giorni registra più di mille decessi ogni 24 ore ed è il paese dove il no al vaccino interessa addirittura il 43 % della popolazione, seguita dagli Usa con il 27%.

Eppure i dati raccolti dalle società scientifiche mostrano con chiarezza che chi è protetto dal vaccino può contagiarsi e diventare positivo ma non si aggrava e non finisce in ospedale. Anche l'ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità conferma che ospedalizzazioni coinvolgono soprattutto i non vaccinati. Nella fascia 40/59 anni nel periodo che va dal 17 settembre al 17 ottobre tra i non vaccinati i ricoveri in area medica sono stati 989, l'80 per cento della popolazione di riferimento. Tra i vaccinati 192, il 15%. In terapia intensiva i non vaccinati nello stesso periodo sono stati 111 ovvero l'84% contro i 16 non vaccinati, 12%. Tra i 12 e i 39 anni il ricovero è stato necessario per 557 tra i non vaccinati e solo per 79 vaccinati. In intensiva sono finiti 31 non vaccinati e nessun vaccinato.

Il bollettino di ieri registra un aumento nei contagi: 5.188 nuovi positivi con 63 decessi. Ma l'indice di positività scende allo 0,7 in conseguenza dell'aumento dei tamponi effettuati, oltre 700mila. Scende il numero dei posti letto Covid in terapia intensiva, meno 4, per un totale di 381 con 31 nuovi ingressi mentre sale quello dei ricoveri ordinari, più 37 per un totale di 3.029.

E dunque come già più volte ribadito dal governo si avvicina la decisione di ricorrere all'extrema ratio: l'obbligo vaccinale che però sarà selettivo, ovvero riguarderà specifiche fasce d'età e categorie lavorative considerate più a rischio perché a contatto con il pubblico.

La conferma arriva dal sottosegretario alla Salute, Andrea Costa «Ci sono delle riflessioni da fare in merito agli obblighi vaccinali per alcune categorie: ultra

50enni e 60enni, e chi lavora a stretto contatto con il pubblico -puntualizza Costa- Non è giusto che chi, dimostrando responsabilità, si è vaccinato, debba subire ulteriori restrizioni a causa di chi non si è vaccinato».

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