Il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona ai microfoni di Mezz'ora in più spiega senza giri di parole cosa potrebbe accadere in Italia dopo un "no" sulla manovra da parte dell'Europa. Il ministro traccia la sua profezia: "Spetterà al Parlamento decidere cosa fare ma è necessario un gruppo dirigente pronto a qualsiasi evenienza". Parole che rievocano il famoso "piano B".
Poi manda anche un messaggio chiaro dalle parti di via XX Settembre: "Non spetta ai tecnici decidere cosa fare ma alla politica". A questo punto il ministro Savona parla anche dei provvedimenti che dovrebbero entrare in manovra e fa i suoi calcoli: "I 50 miliardi ci sono ma non vengono investiti in Italia, per questo bisogna fare delle riforme ma se convinciamo i mercati e l'Europa ci dà una mano riusciamo a finanziare i nostri piani con i nostri soldi". Savona però non vuole creare allarmismi inutili e così richiama l'Ue ad un altro ruolo: "Nonostante quello che dicono di me - ha continuato - io spero ancora che l'Europa non dia di sé solo l'immagine di essere il guardiano della stabilità".
Infine fissa un obiettivo per il governo e per chi deve far quadrare i conti: "Dobbiamo puntare a far salire la crescita deve risalire al 2% - spiega - il nostro gruppo di lavoro è estremamente ragionevole. Io non vedo la discordia che si vede all'esterno".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.