Parigi e il mega parco attorno alla Tour Eiffel: "Torneremo a sentire il canto degli uccelli"

Piano da 72 milioni. Così entro il 2024 cambierà l'area più turistica della città

Parigi e il mega parco attorno alla Tour Eiffel: "Torneremo a sentire il canto degli uccelli"

Parigi Si fa un gran parlare di inquinamento atmosferico per fare spesso poco o nulla. Tra le città offese dallo smog, Parigi si distingue invece per innovazione e progettazione. Abitanti e turisti potranno infatti beneficiare di un nuovo «polmone verde» che circonderà per 54 ettari la Tour Eiffel. E per arrivarci, niente è più facile di una singola linea verde lunga 1,6 chilometri. La rivoluzione, in vista delle Olimpiadi 2024, cambierà volto alla zona più turistica della capitale francese: «Vegetalizzare la città e pedonalizzare l'area intorno alla Eiffel per un'esperienza totalmente differente», spiega Kathryn Gustafson, paesaggista 68enne che ha vinto il bando per rimodellare gli spazi asfaltati rendendoli più accessibili e green.

Una Ville Lumière modello Central Park di New York, Hyde Park a Londra o Mauerpark di Berlino. L'imponente progetto, svelato questa settimana dalla sindaca Anne Hidalgo, stravolge letteralmente il quartiere che circonda la Eiffel. Dal Trocadero a École militaire passando per il ponte di Ièna - presto «vegetalizzato» e reso in gran parte pedonale - fino a Campo di Marte. Un piano da 72 milioni di euro finanziato dal fondo della compagnia che gestisce il patrimonio della Dama di ferro per creare «un giardino straordinario dove finalmente sentiremo il canto degli uccelli», annuncia la prima cittadina.

Il consiglio comunale e la società di gestione della torre (SETE) hanno pensato per anni a come accogliere meglio i turisti. L'idea è di portare i 6 milioni di visitatori annui della torre e le 20 milioni di persone che sfidano le auto ai bordi del sito a vivere un'esperienza migliore: basta foto ricordo lampo nel caos, bisogna estendere il perimetro pedonale. «Ricongiungere il vasto spazio oggi diviso in tante piccole cose che non funzionano formando una grande passeggiata», riassume la Gustafson. Si parte dal Pont d'Ièna, a poche decine di metri dal monumento. Il ponte sarà ricoperto di alberi tra il 2021 e il 2023 e da manto erboso. Prati al posto dell'asfalto. Ma gli automobilisti? «Dal 4 giugno partiranno le consultazioni con i residenti», assicura Jean-Louis Missika, vice sindaco di Parigi e responsabile della pianificazione urbana. A oggi il ponte è infatti trafficatissimo: turisti costretti a condividere lo spazio con auto, moto e furgoni. Sarà invece accessibile solo ai bus e ai mezzi di emergenza nelle corsie laterali, portando la maggior parte di chi oggi si accontenta di girare intorno alla torre per un selfie e risalire subito in metro a «vivere» l'intero quartiere grazie all'immenso parco Rives des Seine.

Il progetto del «più grande giardino di Parigi» è colossale e include altre tre piazze, con manti erbosi dal Trocadero a Campo di Marte per una spettacolare «unificazione verde» che da est a ovest di Parigi passa sopra la Senna. La sindaca prova a scacciare le polemiche all'orizzonte invitando i residenti a visionare il progetto in 3D al Pavillon de l'Arsenal. Caschi e realtà virtuale mostreranno l'idea della paesaggista americana (con studi a Versailles) che ha disegnato la nuova arteria verde nel cuore di Parigi partendo da una riflessione: «Sono inorridita dall'inventiva che non si adatta al flusso di visitatori, dobbiamo cambiare». Pieno sostegno dalla sindaca socialista: «Parigi doveva mantenere la leadership internazionale sulla questione ambientale. In una città caotica hai bisogno di ampi spazi per respirare - spiega Anne Hidalgo - Con questo progetto reinterpretiamo un luogo unico, dimostriamo che sappiamo interrogarci e reinventarci».

L'idea è di recuperare entro il 2020 anche aree degradate e stazioni in disuso, sfruttando ogni superficie possibile come tetti, facciate o cortili per aggiungere 100 ettari di vegetazione pubblica e privata alla città e abbattere l'inquinamento. Già molto diffusi sono i «Jardins Partagés» (JP), gli orti collettivi gestiti dai comitati di quartiere.

«Végétalisons la Ville» è il processo cominciato nel 2007. Ma ridisegnare il cuore di Parigi ha i suoi tempi. Dopo una pausa per Giochi olimpici, i lavori del super-parco riprenderanno a fine 2024 per la consegna finale nel 2030.

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