"Quella non è Bologna, e noi a Bologna torneremo, perchè migliaia di bolognesi ci hanno invitati a tornare". Per il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, che ieri ha trascorso la domenica in Romagna, la campagna elettorale "va avanti" anche dopo la brutta giornata di sabato, quando la sua auto, a Bologna per una tappa in un campo nomadi, si è fatta largo tra i contestatori travolgendone alcuni, poi è stata attaccata dai manifestanti, che hanno anche aggredito un giornalista rompendogli un gomito. E proprio uno di questi violenti ha dichiarato pubblicamente di essere pronto a muovere ancora le mani. "Lo aspettiamo: noi viviamo qui, lui è un corpo estraneo - ha minacciato in una intervista a Sky Tg24 - quando arrivano a provocare si alza la tensione". Perché il no global, che si nasconde dietro al casppuccio di una felpa per non essere riconosciuto dalle forze dell'ordine, è pronto a "rifare tutto", immediatamente.
L'intervista rilasciata a Sky Tg24 dal giovane antagonista, che sabato ha partecipato alla vile aggressione all'auto di Salvini, è un pugno allo stomaco. Lascia esterrefatti per la violenza con cui al leader della Lega Nord viene intimato di non farsi rivedere a Bologna. "L’aggressione - assicura l'intervistato - non era stata pianificata, almeno fino a quando pensavamo che Salvini fosse scortato fino al campo dalla polizia". E rilancia: "È stata una espressione di rabbia nei confronti di chi è venuto a fare una provocazione, un incitamento all’odio, questo ha fatto esasperare". Per il no global, Salvini avrebbe dovuto farsi accompagnare dalla Questura: "Se fosse stato così, l’avremmo insultato, sputazzato ma non abbiamo mai cercato, ieri, lo scontro con le forze dell’ordine, che infatti non c’è stato". Non solo. I giovani dei centri sociali adesso progettano di denunciare il leader del Carroccio in procura per tentato omicidio, per il tentato investimento dei ragazzi, e al Parlamento europeo per istigazione all’odio razziale.
Da molti, Salvini è stato accusato di provocazione. Un'accusa che gli è stata mossa dai quotidiani di sinistra e da diversi parlamentari. Tra le righe è anche la tesi sostenuta dal ministro dell'Interno Angelinbo Alfano. "La provocazione - replica il leghista - è che i bolognesi paghino da anni le bollette ai campi nomadi".
Intanto, la sede della Lega di Parma è stata imbrattata con insulti a Salvini firmati con stelle a cinque punte, falce e martello e la A cerchiata. "Sbagliano questi imbecilli se pensano di farci paura", commenta Fabio Rainieri, segretario della Lega Emilia.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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