Potrebbe essere stato il marito, ma non si sa perché. Lei era morta da almeno due giorni, lui era sparito, i colleghi lo avevano cercato invano fin da mercoledì, ma l'uomo si era rifugiato in Toscana dove spesso aveva passato le vacanze con la moglie. Ora Giovanni Vascelli, 65 anni, è indiziato di aver ucciso Marina Cavalieri, 62 anni: anche di questa famiglia italiana restano le ceneri e un grande interrogativo: come sia possibile che in una coppia da tutti definita «affiatata e senza problemi apparenti» un uomo arrivi ad uccidere. L'ennesimo femminicidio ha sconvolto il piccolo centro emiliano di Medesano. Qui, nella piccola frazione di Sant'Andrea Bagni scorre il fiume Taro, ci sono le terme e le prime colline, ma anche la brace di un disagio divenuto tragedia. È morta così Marina: un colpo in testa esploso dalla carabina di piccolo calibro che suo marito deteneva regolarmente e che gli inquirenti hanno ritrovato in casa. Tutto accade in pochi minuti quattro giorni fa. Sposati da 33 anni, senza figli, Marina era infermiera in pensione: aveva lavorato per anni all'oncologia dell'ospedale Maggiore di Parma. Il suo ultimo impiego era stato al centro prelievi. Anche Giovanni, geometra, era in pensione, dopo aver gestito un bar in paese. Negli ultimi anni si occupava anche di consegne di surgelati. Col suo furgoncino rosso tutti lo riconoscevano. Ora qualche collega ricorda come negli ultimi tempi fosse cambiato, incupito, preoccupato forse da qualche problema di salute. A scoprire la sorte di Marina è stato il nipote che pensava alle galline, nella villa gialla, appena restaurata, alle porte del borgo del parmense. Giovedì sera il giovane ha suonato il campanello di via Santa Lucia: il mangime nel secchio, i minuti contati.
Nessuno ha aperto, così lui ha forzato la porta e ha trovato il cadavere della zia.Non ha capito che fosse già morta ed ha avvertito il 118. Vascelli, infatti, era già lontano. Lunedì non si era presentato al lavoro, poi aveva spento i telefoni. Lo hanno rintracciato nella notte di venerdì.
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