Il "partito degli sbarchi": insieme a Rackete e Lucano i fan delle ong di The Left

Pd e sigle di sinistra spagnole e tedesche: ecco i sostenitori delle porte aperte all'immigrazione. Dalla Strada a Lamberts

Il "partito degli sbarchi": insieme a Rackete e Lucano i fan delle ong di The Left
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Cecilia Strada, Mimmo Lucano, Carola Rackete. Ma non solo. La sinistra radicale, ma anche il gruppo dei socialisti europei. Senza dimenticare i verdi. In una sinistra divisa, anche in Europa, la politica delle porte aperte all'immigrazione illegale sembra l'unico collante in grado di tenere insieme tutto e il contrario di tutto. Atlantisti e filo-russi. Liberal e neo comunisti. Ecologisti e nostalgici dell'industria pesante sovietica. L'Italia esprime due dei nomi più noti del «partito degli sbarchi» nel nuovo Europarlamento. Strada, fortemente voluta dalla segretaria del Pd Elly Schlein, siede nel gruppo dei Socialisti e Democratici. Il più grande partito europeo di centrosinistra. Figlia del fondatore di Emergency Gino, pacifista radicale con sfumature anti-Nato, da qualche anno si dedica quasi a tempo pieno ai temi delle politiche migratorie. Dal 2018 si occupa principalmente di operazioni di salvataggio di migranti nel Mediterraneo. Nel 2021 è stata tra i fondatori della Onlus ResQ-People Saving People, di cui è stata attivista e responsabile per la comunicazione fino all'elezione al Parlamento di Bruxelles e Strasburgo con il Pd. L'altro italiano, icona dell'accoglienza, è Domenico Lucano, detto Mimmo. Il sindaco di Riace è stato candidato ed eletto nelle liste di Alleanza Verdi e Sinistra e in Europa fa parte della delegazione della sinistra radicale di The Left. Durante la sua precedente esperienza da sindaco, aveva ospitato circa 450 immigrati nel paese di meno di 2mila abitanti in provincia di Reggio Calabria. Una vicenda controversa, costellata da diverse inchieste giudiziarie, che hanno visto Lucano accusato di truffa e concussione per poi essere assolto. Fa parte dello stesso gruppo di Lucano anche Carola Rackete. L'attivista, eletta con i tedeschi di Die Linke, è diventata famosa durante la crisi migratoria di giugno del 2019, dopo aver forzato lo sbarco della nave Ong Sea Watch 3 nel porto di Lampedusa e aver speronato una motovedetta della Guardia di Finanza.

Sempre con The Left c'è il «Mimmo Lucano francese». Si tratta dell'ex europarlamentare verde Damien Careme, riconfermato con l'estrema sinistra di Jean-Luc Mélenchon. Careme è diventato famoso nel 2016. Quando, da sindaco di un comune del nord della Francia, si diede da fare per allestire un campo profughi nella sua cittadina, insieme a Medici Senza Frontiere. Ora presiede l'associazione Anvita, per «l'accoglienza incondizionata». Del suo stesso partito è la franco-palestinese Rima Hassan, fondatrice della Ong «Osservatorio dei campi di rifugiati». Hassan è stata accusata di «apologia del terrorismo» dopo alcune dichiarazioni sul conflitto tra Israele e Hamas in cui avrebbe definito come legittime le azioni del gruppo islamista. Un'altra attivista pro-immigrazione è la spagnola Estrella Galan, sempre tra le file della sinistra radicale. Galan è stata presidente della commissione spagnola per l'Aiuto ai Rifugiati. L'attivista iberica critica da anni le politiche migratorie di Spagna e Ue, giudicandole troppo restrittive. Nel 2018 accusò di impreparazione il governo di Madrid nella concessione di asilo ai migranti sbarcati dalla nave Aquarius, respinta dall'Italia.

Con i Verdi invece c'è il belga Philippe Lamberts, strenuo oppositore del Patto europeo per l'asilo e migrazione e fautore dell'accoglienza senza frontiere. Dopo il naufragio di Cutro, a marzo 2023, la portavoce di The Left Sonja Giese, disse di Giorgia Meloni che «ha le mani sporche di sangue». Benvenuti in Europa.

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