Tante scuse, ma io resto al mio posto. È questa, in estrema sintesi la risposta del Premier Boris Johnson alle richieste di dimissioni che piovevano da ogni parte dopo l'uscita del rapporto di Susan Gray sui festini tenuti il lockdown. Pochi dettagli, per non interferire con l'inchiesta penale in corso, il documento esprime però chiaramente un giudizio pesantissimo sul comportamento dello staff di Downing Street e dell'esecutivo. Gray ha criticato severamente la cultura festaiola vigente nel condominio del governo Johnson, descrivendo i ben 16 party avvenuti nei 20 mesi tra il 2020 e il 2021 (di cui 12 stanno venendo esaminati da Scotland Yard) «veramente difficili da giustificare» , per non parlare della leadership che non ha saputo gestire il problema.
«Ci sono stati errori di giudizio in momenti differenti e da parte di componenti diverse dello staff del n.10 e dell'ufficio di Gabinetto» ha scritto Gray. Sebbene la funzionaria non sia stata in grado di dire molto di più e non abbia chiamato direttamente in causa Johnson, ieri per lui è stata una giornata durissima.
Alle 15.30 si è presentato in Parlamento, si è scusato nuovamente eppoi ha promesso dì prendere immediati provvedimenti per cambiare la gestione degli uffici a Downing Street. «L'importante è far comprendere che abbiamo imparato la lezione. Io ho ricevuto il messaggio e adesso sono pronto a risolvere la cosa» ha dichiarato Johnson. Un escamotage forse un po' semplicistico per un Primo Ministro che aveva assicurato alla Camera dei Comuni che nessun party e nessuna bicchierata in compagnia, niente di niente, era avvenuto nella stagione più buia per i suoi connazionali. Eppure sotto inchiesta della Polizia risulta esserci non solo la festicciola consumata la sera prima del funerale del Principe Filippo, ma anche la «riunione di lavoro» accompagnata da frizzi e lazzi tenutasi nell'appartamento del Premier. Gray ha intervistato più di 70 persone, esaminando tutte le email significative, i messaggi whatsapp e le fotografie. A proposito di queste, ieri la BBC ha rivelato che la polizia metropolitana è in possesso di più di 300 immagini sulle feste e 500 pagine di testimonianze e rapporti su quello che sarebbe accaduto. La notizia, confermata da Scotland Yard, preannuncia tempi lunghi per un'inchiesta da cui dipende direttamente la pubblicazione completa del rapporto stilato dalla temibile signora Gray. Ieri, un Johnson tornato dialetticamente combattivo ha risposto, senza convincere, agli interventi durissimi sia dell'opposizione che dei suoi colleghi di partito.
«Quest'uomo è senza vergogna - ha tuonato il leader dell'opposizione Sir Keir Starmer - la gente non crede ad una parola di quello che promette, ma lui sta tentando di fare quello che ha sempre fatto. Si nasconde dietro all'inchiesta della polizia, addossa le responsabilità agli altri. Loro se ne vanno e lui resta». In effetti BoJo per ora non prende neppure in considerazione l'ipotesi di dimettersi anzi, per farsi perdonare ha già messo in atto diversi piani alternativi.
Si occupa dei problemi tra Russia e Ucraina, annuncia leggi sul nuove per massimizzare i benefici della Brexit. Bisognerà vedere cosa vorranno fare i suoi compagni di partito. «Pensava forse che le regole anti-Covi non riguardassero anche lui?» ha chiesto sarcastica ieri l'ex Premier conservatrice, Theresa May.
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