A spasso tra le stelle, a settecento chilometri di altitudine, da qualche parte sopra l'Australia e l'Antartide. E senza un cane a cui far fare i bisognini. È stato a suo modo un momento storico quello in cui Jared Isaacman è uscito dalla capsula Dragon di Space X, l'azienda spaziale di Elon Musk, e si è sgranchito le gambe aggrappandosi a una struttura chiamata Skywalker, una specia di deambulatore galattico, mentre faceva movimenti lenti volti a testare la mobilità della tuta. Poi, dopo un quarto d'ora, Isaacman è ritornato all'interno della cabina e al suo posto è andata a prendere il fresco Sarah Gillis, ingegnere di Space X. Sono rimasti a bordo a verificare che tutto filasse liscio gli altri due membri dell'equipaggio del Dragon, il pilota Scott Poteet e Anna Menon, collega di Sarah, che comunque sono stati esposti al vuoto dello spazio visto che il veicolo non è dotato di camera di compensazione.
È stata senza dubbio un successo la prima passeggiata spaziale di un privato organizzata dallo stesso Isaacman, che in cambio dei soldi investiti nella faccenda ha avuto il permesso di entrare nella storia facendo i primi passi dove più o meno inizia l'esosfera. Lo scopo della missione, denominata Polaris Dawn e la più importante sviluppata finora da un'azienda privata, era collaudare i primi esemplari delle tute dell'azienda di Elon Musk, bianche e dal look futuristico. Il progetto di costruire una base lunare e una città su Marte, annunciato da Musk qualche giorno fa, richiederà infatti migliaia di tute spaziali a prova di bomba ed è importante mettere a punto un modello scalabile per future missioni di lunga durata.
Per dare il senso della straordinarietà dell'evento, la quota a cui Isaacman e la Gillis si sono mossi è molto più alta dei circa quattrocento chilometri a cui volteggia l'Iss, la stazione spaziale internazionale, casa di villeggiatura degli astronauti professionisti. E va ricordato anche che convenzionalmente gli scienziati collocano la frontiera tra la Terra e lo spazio a circa 100 chilometri di altezza. E gli aerei di linea volano a una quota di 10 chilometri.
La missione Polaris Dawn è partita alle 11,23 italiane di martedì dal Kennedy Space Center della Nasa in Florida e punta a stabilire l'orbita terrestre più alta mai raggiunta dai tempi delle missioni Apollo, con un apogeo di circa 1.400 chilometri. Durante l'attraversamento delle fasce di radiazione di Van Allen, Polaris Dawn condurrà studi volti a comprendere meglio gli effetti del volo spaziale e delle radiazioni sulla salute umana, utili per il previsto sviluppo commerciale del turismo spaziale.
L'equipaggio nel corso della missione, della durata prevista di cinque giorni, condurrà anche diversi esperimenti scientifici, come test con lenti a contatto integrate con microelettronica per monitorare costantemente i cambiamenti nella pressione e nella forma degli occhi e un sistema di tecnologia laser per la connessione satellitare tra la Crew Dragon e Starlink, la costellazione di SpaceX composta da oltre 6 mila satelliti per la connessione internet. La missione si concluderà domenica con un ammaraggio al largo delle coste della Florida.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.