Pd, l'ipotesi di un nome diverso spaventa i dem: "Prematuro, non è punto di partenza"

Il capogruppo alla Camera Delrio e il vicesegratario Orlando hanno commentato la possibilità di chiamare in un altro modo la formazione guidata da Zingaretti: "Ora servono visioni lunghe"

Pd, l'ipotesi di un nome diverso spaventa i dem: "Prematuro, non è punto di partenza"

L'idea, espressa dal segretario del Partito democratico, è sembrata piuttosto chiara: vincere in Emilia-Romagna e poi cambiare tutto, trasformando radicalmente l'assetto della formazione guidata da Nicola Zinagaretti. Che dopo l'appuntamento elettorale del 26 gennaio prossimo, ha intenzione di "costruire il soggetto politico dell'alternativa, convocando un congresso con una proposta politica e organizzativa di radicale innovazione e apertura", rivolgendosi "alle persone e non alla politica organizzativa". Lo ha detto in un'intervista a Repubblica che, però, sull'ipotesi di cambiare il nome alla formazione, ha generato alcuni allarmi.

L'ipotesi del nome

Interrogato da alcuni cronisti questa mattina a margine del convegno "Nord face. Lavoro, sviluppo, ambiente. Il nord per l'Italia", sulla possibilità di dare un nome diverso al Pd, Zingaretti ha chiarito: "Questo lo decideremo. Non credo che si debba partire né dai nomi, né dalle formule organizzative. Si deve partire dalle ambizioni, dalla voglia di rinnovare e di cambiare e questo lo farà il Pd, poi ripeto, non credo si debba partire da qui, ma dal raccogliere quello che è nel Dna dei democratici italiani, cioè essere utili all'Italia".

Orlando: "Cambio nome? Non è punto di partenza"

Tra i primi a commentare l'eventualità di modificare il nome del partito è stato il vice segretario dem, Andrea Orlando, oggi a Torino per un convegno sul riformismo comunitario. Il dem, sulle possibilità di cambiamento, ha dichiarato: "Non mi pare il punto di partenza, mi pare piuttosto l'esito eventuale di un percorso che sappiamo come inizia, ma non possiamo definire quale sia la conclusione". Che poi ha aggiunto: "La conclusione sarà anche molto il frutto della capacità che avremo di incontrare e incrociare altri soggetti, se incrociamo altri soggetti va messo tutto in discussione, se invece restiamo più o meno noi, il tema non si pone".

Delrio: "Scelta prematura"

Il capogruppo Pd alla Camera, Graziano Delrio, ha definito prematura la possibilità di cambiare una scelta prematura e ha detto: "Per ora è importante riflettere e mettere pensieri e visioni lunghi sul nostro partito. È importante riflettere sempre di più. Mettere pensieri lunghi e visioni lunghe nel nostro partito". Il capogruppo dem ha voluto commentare, in maniera più ampia, la proposta di Zingaretti: "Il segretario vuole dire che c'è bisogno di una ridefinizione dei nostri obiettivi, una maggiore apertura alla società e ai suoi problemi e una maggiore attenzione a una nuova classe dirigente, quindi sarà un percorso interessante e credo utile per il nostro Paese, oltre che per il nostro partito".

La questione Sardine

E sul tema Sardine, su cui si era soffermato anche il segretario, definendole "un movimento per fortuna autonomo, libero e straordinario, molto positivo per la democrazia italiana", anche Delrio ha espresso un parere e ha detto: "Non credo che vogliano essere coinvolte o caricate

dentro alcun partito per ora. Credo desiderino essere ascoltate. I partiti devono ascoltare questa voglia di democrazia, di partecipazione, di stimolo al civismo, che viene dalla loro presenza nelle piazze, più che usarli".

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