Che nel Pd ci siano più litigi che in "Casa Vianello", non è una novità. Fino al giorno delle primarie che incoroneranno il nuovo segretario, sarà una campagna elettorale senza esclusione di colpi. Come quello che il senatore e responsabile della mozione Martina, Tommaso Nannicini, ha riservato al favorito numero 1, Nicola Zingaretti. "Il presidente della regione Lazio dovrebbe chiarire se manterrà il doppio incarico nel caso di vittoria alle primarie, o se la regione Lazio tornerà al voto con tutte le conseguenze che ne derivano. Non è un dettaglio di poco conto", ha attaccato Nannicini. Non è un mistero che Martina e Zingaretti siano i candidati più credibili alla vittoria finale, ma il processo che porterà il 3 marzo all'apertura dei seggi si annuncia lungo e tempestoso.
Tra i possibili ostacoli alla candidatura del governatore del Lazio, sostenitore di una visione più "larga" del centro-sinistra contro l'ormai impossibile vocazione maggioritaria del Pd annunciata da Veltroni e portata avanti da Renzi fino al fallimento alle politiche 2018, c'è proprio la questione del doppio incarico. Non sono pochi gli elettori dem convinti che Nazareno e Pisana - la via che ospita la sede della regione Lazio - siano incompatibili perché dispendiosi. Dal canto suo Zingaretti tira dritto, forte dei sondaggi che lo danno in vantaggio nelle elezioni interne ai circoli. Secondo YouTrend, su 7 mila voti espressi a partire dal 7 gennaio Zingaretti sarebbe in testa con il 46,3%. Martina è dato al 35,3%, più indietro Giachetti (12,3%), Boccia (4,7%), Saladino (0,8%) e Corallo (0,6%).
Numeri importanti, visto che il voto degli iscritti serve a scegliere i delegati all'Assemblea il cui voto servirà a scegliere i tre candidati autorizzati a partecipare alle primarie del 3 marzo.
Zingaretti e Martina ci saranno certamente, per il terzo posto ballottaggio Giachetti-Boccia con quest'ultimo convinto di poter rimontare grazie ai voti - non ancora conteggiati - dei circoli del meridione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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