Il Pd prova a consolarsi con i Comuni: l'affluenza continua a calare

Urne aperte fino alle 15 per eleggere 101 sindaci. In ballo 14 capoluoghi di regione e 9 di provincia. Ecco i risultati più attesi

Il Pd prova a consolarsi con i Comuni: l'affluenza continua a calare
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È il secondo tempo delle elezioni amministrative, la prova finale, lo «spareggio» per definire il vincitore in molte città importanti. Un test che riguarda 101 Comuni con le urne che sono state aperte ieri e che verranno chiuse definitivamente oggi alle 15.

Secondo i dati del Viminale, l'affluenza alle 19 nella prima giornata dei ballottaggi ha toccato quota 27,89%, un dato in calo rispetto al primo turno, quando si era fermata al 34,79% Sono 14 i capoluoghi che devono ancora eleggere il primo o la prima cittadina: cinque di Regione (Firenze, Bari, Perugia, Potenza e Campobasso) e nove di provincia (Lecce, Avellino, Cremona, Urbino, Caltanissetta, Vibo Valentia, Rovigo, Verbania, Vercelli). Il centrosinistra, dopo la sconfitta alle Europee, cerca una mini-rivincita locale. Al primo turno ha conseguito la vittoria in 10 capoluoghi contro i cinque del centrodestra. Ora cerca di rafforzare lo score. Se Giorgia Meloni si è limitata a invitare tutti, in un videomessaggio, ad «andare a votare e far sentire la vostra voce». Elly Schlein, invece, ha parlato a Firenze, mentre Giuseppe Conte a San Giovanni Rotondo. Tra le sfide principali c'è naturalmente proprio Firenze dove Sara Funaro del centrosinistra al primo turno ha ottenuto il 43,17% conto il 32,86% di Eike Schmidt, candidato del centrodestra. Nel capoluogo toscano, al secondo turno, si è ricostituito il campo largo con l'appoggio dei Cinquestelle alla candidata del Pd. Stesso schema anche a Bari dove Vito Leccese - al ballottaggio contro Fabio Romito del centrodestra - ha incassato l'appoggio dei Cinquestelle e di SI.

Più equilibrata, almeno a dar retta ai risultati del primo turno, è la sfida di Perugia, città guidata fino a poche settimane fa dall'azzurro Andrea Romizi. Qui sono in lizza due candidate sindaca, Vittoria Ferdinandi e Margherita Scoccia, che comunque andranno le cose faranno la storia, visto che la vincitrice sarà la prima donna a guidare Palazzo dei Priori. Hanno sfiorato il 50% e sono divise, in partenza, da un pugno di voti. A Campobasso, il candidato del centrodestra Aldo De Benedittis ha sfiorato il 50% (con le liste al 52%) con 16 punti di vantaggio sull'avversaria Marialuisa Forte, ma quest'ultima può ora contare sull'appoggio del civico Pino Ruta (20% il 10 giugno). A Potenza si sfidano Francesco Fanelli (centrodestra) e Vincenzo Telesca (centrosinistra). Nel primo turno Fanelli ha raggiunto il 40,6% contro il 32,4 dell'avversario.

A Lecce, il ballottaggio sarà tra Carlo Salvemini, sindaco uscente, e l'ex ministra Adriana Poli Bortone che ha subito la beffa di una mancata vittoria al primo turno per 24 voti. Ad Avellino si contendono il posto di sindaco Antonio Gengaro, candidato da Pd e M5s, e Laura Nargi, vice sindaca uscente, alla guida di una coalizione formata da tre liste civiche.

E poi Cremona dove si confrontano Alessandro Portesani, del centrodestra che ha chiuso in leggero vantaggio il primo turno, e Andrea Virgilio. Sfide infuocate, ma che dovranno fare i conti con la bassa affluenza, un elemento che renderà ancora più imprevedibile il verdetto.

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